Powell, shutdown e trattative Cina-Usa i temi che guidano i mercati in avvio di ottava
Si preannuncia una settimana importante sui mercati con le trattative tra Usa e Cina sul fronte dazi in primo piano in questa prima metà dell’ottava. Gli investitori confidano in una schiarita nei rapporti tra Pechino e Washington in modo da dare seguito al rally di venerdì scorso scatenato dalle parole accomodanti di Jerome Powell. Il numero uno della Fed tornerà a parlare giovedì 10.
“Dei segnali di schiarita potrebbero alimentare un rimbalzo importante, complice anche i toni più accomodanti utilizzati da Powell e i dati entusiasmanti arrivati dal mondo del lavoro statunitense venerdì”, rimarca Vincenzo Longo, market strategist di IG.
Sullo sfondo rimane lo shutdown, che perdura ormai da oltre due settimane e rischia di avere un impatto economico importante. Il presidente Trump ha minacciato che lo stop potrebbe andare avanti a lungo se i Democratici non acconsentiranno alla richiesta di introdurre nel bilancio federale il finanziamento per il muro con il Messico.
Piazza Affari, dopo il prepotente balzo del 3,4% di venerdì, segna un progresso dello 0,35% a quota 18.896 punti. A dare sprint ai mercati venerdì sono state le non farm payrolls statunitensi decisamente migliori delle attese e soprattutto le parole del governatore della Fed, Jerome Powell, che ha aperto alla flessibilità futura sul fronte della normalizzazione monetaria (“La banca centrale sarà paziente e flessibile nelle decisioni politiche quest’anno”).
Sul parterre di Piazza Affari si segnala il +1,55% di Stm, bene anche le big bancarie (+1,7% Intesa Sanpaolo , +1,5% Unicredit), mentre arranca Pirelli (-1,12%). Lieve segno più per Enel (+0,15%) che ha annunciato venerdì sera la costruzione di un mega parco eolico negli Stati Uniti con un investimento di 600 milioni di dollari.
In questi giorni occhi puntati anche su alcuni dati macro negli Stati Uniti dove l’attenzione sarà rivolta all’ISM non manifatturiero, che è previsto discendere lievemente, e all’inflazione attesa in rallentamento. Sul fronte Banche centrali, saranno pubblicati anche i verbali relativi all’ultima riunione della Federal Reserve e della Banca centrale europea. In agenda anche il meeting della Banca centrale canadese che potrebbe aumentare i tassi di 25 punti base al 2 per cento.
Le mosse della PBoC
A dare sostegno ai mercati è arrivato anche il taglio di 100 bp del tasso di riserva obbligatoria da parte della PBoC. Nel dettaglio si tratta di due successivi tagli alla riserva obbligatoria, ciascuno di 50bp, che saranno effettivi a partire dal 15 e dal 25 gennaio, con l’effetto di rilasciare nel sistema circa 1.500 miliardi di yuan di liquidità. “La banca centrale cinese ha accompagnato l’annuncio con dichiarazioni mirate a contestualizzare la misura come un intervento tecnico più che di un’esplicita azione di supporto monetario – commenta Alessandro Balsotti, Strategist e Gestore del JCI FX Macro Fund – ma un mercato pessimista e sottopeso dopo le batoste natalizie è comunque più propenso a leggere positività anche dove non c’è”.