Notizie Trading e Mercati Posizioni ribassiste degli hedge funds toccano livelli record in barba al rally estivo dei mercati

Posizioni ribassiste degli hedge funds toccano livelli record in barba al rally estivo dei mercati

19 Agosto 2022 17:17

Gli hedge fund sono scettici riguardo al grande rally estivo scoppiato nel bel mezzo del mercato Orso. Secondo i calcoli di Greg Boutle, analista di BNP Paribas, le posizioni corte nette degli hedge funds sui futures dell’S&P 500 hanno raggiunto la cifra record di 107 miliardi di dollari questa settimana. Lo shorting sui futures dell’S&P 500 è un modo comune di scommettere contro il mercato azionario più ampio, ma può anche essere parte di una strategia di copertura.

Le scommesse ribassiste si sono accumulate mentre l’S&P 500 è salito per quattro settimane consecutive, rimbalzando di oltre il 17% dai minimi di 52 settimane del 16 giugno. I dati economici che indicano un allentamento della pressione sui prezzi hanno rafforzato la convinzione che la Federal Reserve stia tenendo sotto controllo l’inflazione. “Per quanto potente sia stato il rally del mercato, viene visto con sostanziale scetticismo”, ha dichiarato Mark Hackett di Nationwide.

Dato il massiccio posizionamento difensivo, alcuni hedge fund sono stati costretti a coprire le loro scommesse short mentre i titoli continuavano a salire, alimentando ulteriormente il rally nel breve termine.

Molti a Wall Street ritengono che i segnali di un picco dei dati sull’inflazione potrebbero non essere un catalizzatore sufficiente perché il rally abbia una forza duratura.

D’altro canto c’è chi come lo strategist di Bank of America Michael Hartnett ha ribadito la sua posizione ribassista, secondo cui la Fed non ha ancora finito di aumentare i tassi, nonostante il rally più forte del previsto dei titoli azionari.

“Pochissimi temono la Fed … eppure l’ultima volta che la Fed ha concluso il ciclo di rialzo con tassi reali negativi è stato il 1954 e anche ipotizzando che i guadagni dell’IPC si dimezzino nei prossimi 6 mesi l’inflazione si attesterà al 5-6% nella prossima primavera; che la Fed lo sappia o meno, non ha affatto finito”, ha detto Hartnett ai clienti in una nota.

Intanto il mercato ha visto afflussi di 7,9 miliardi di dollari nei titoli azionari nella settimana chiusa il 17 agosto. Le obbligazioni hanno registrato afflussi moderati, mentre i deflussi dalla liquidità sono stati di 500 milioni di dollari. Due i catalizzatori per l’inversione del mercato secondo Hartnett: petrolio sopra i 100 dollari e le obbligazioni corporate sotto i livelli chiave. “Siamo vicini alla parte superiore del trading range azionario conclude Hartnett secondo cui i minimi definitivi sono ancora da vedere.