Portogallo: Eurogruppo accoglie richiesta, attesi aiuti per 80 miliardi di euro
Vietato perdere tempo sul fronte aiuti portoghesi. Sembra essere questo il motto tra i Paesi europei, visto l’accelerazione degli ultimi giorni su questo fronte. A meno di due giorni di distanza dall’annuncio ufficiale del premier dimissionario José Socrates, l’Eurogruppo ha infatti accolto positivamente la richiesta di aiuti internazionali lanciata dal Portogallo. E’ quanto si apprende dal comunicato stampa diffuso al termine dell’Eurogruppo, riunito a Godollo in Ungheria, per il vertice informale dell’Ecofin.
I ministri hanno invitato la Commissione Ue, la Banca centrale europea (Bce) e il fondo monetario per mettere a punto un piano e adottare gli opportuni provvedimenti per salvaguardare la stabilità finanziaria. Il pacchetto di assistenza a Lisbona dovrebbe essere finanziario sul fronte Ue dal fondo salva-Stati (Efsf) e dal meccanismo permanente di stabilità (Efsm).
Il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, ha precisato che il piano per Lisbona potrà essere adottato entro metà maggio e dovrà implementato il più rapidamente possibile dopo la formazione del nuovo governo (le elezioni si terranno il prossimo 5 giugno). Secondo quanto dichiarato ai giornalisti dal commissario europeo agli affari economici e monetari, Olli Rehn, il piano di salvataggio per il Portogallo dovrebbe ammontare intorno agli 80 miliardi di euro e dovrebbe avere una durata triennale.
Saranno tre i pilasti su cui si baserà il programma. In primis, un ambizioso piano di aggiustamenti a livello fiscale per tornare a una fiscalità sostenibile. Secondo punto: realizzare delle riforme per rafforzare la crescita e la competitività, rimuovendo le rigidità nei mercati produttivi e del lavoro. Terzo ed ultimo punto: misure per mantenere la liquidità e solvibilità del settore finanziario. Che il tema principale di discussione fosse il Portogallo è confermato dalle dichiarazioni di Juncker che “ha dichiarato che non sono stati discussi i termini del pacchetto di aiuti irlandese”.
Riflettori sul Portogallo anche per la ripresa della corsa dei rendimenti dei titoli di stato. Rispetto all’apertura i titoli a dieci anni sono cresciuti fino ad arrivare all’8,66%. Volano al 10% i tassi sui bond a 5 anni, saliti al 9,95% (+1,1%), con un differenziale rispetto ai bund tedeschi a 682 punti, ma ancora più importante è l’incremento percentuale dei titoli a 2 anni, saliti al 9,26%.