Popolare Vicenza: aumento sale a 1,75 miliardi di euro, recesso fissato a 6,3 euro
Il Cda della Popolare di Vicenza ha dettato i tempi per il difficile rilancio della banca. Il percorso è pressoché identico a quello intrapreso dalla cugina Veneto Banca: il prossimo 4 marzo è stata infatti convocata l’assemblea dei soci che dovrà approvare la trasformazione in Spa, l’aumento di capitale e la quotazione a Piazza Affari. Si tratta di un percorso obbligato e imposto dagli organi di Vigilanza: a fine 2015 l’istituto guidato da Francesco Iorio aveva un Core Tier 1 pari al 6,65%, ben al di sotto del 10,5% richiesto dalla Bce. Dopo l’aumento di capitale il coefficiente patrimoniale dovrebbe salire al 12 per cento.
Il prezzo del recesso per i soci che non aderiranno alla trasformazione della banca è stato fissato a 6,3 euro, valore che rappresenta una perdita dell’87% rispetto all’attuale valore delle azioni (48 euro) fissato dall’assemblea dello scorso aprile. In realtà, come successo per Veneto Banca, il recesso è puramente fittizio. “Il Cda, tenuto conto delle indicazioni rese da Bankitalia, ha deliberato di limitare in tutto e senza limiti di tempo il rimborso, con fondi propri della banca, delle azioni rivenienti dall’eventuale esercizio del diritto di recesso”, si legge nella nota diffusa dalla banca.
L’altra novità è l’ammontare della maxi ricapitalizzazione, salito a 1,75 miliardi di euro. Oltre agli 1,5 miliardi di euro già decisi, si aggiungerà una tranche da 250 milioni che serviranno come incentivo per la sottoscrizione da parte dei soci e per stabilizzare il titolo dopo l’aumento. L’aumento sarà riservato fino al 45% agli attuali azionisti, mentre almeno la metà dell’importo sarà dedicato agli investitori istituzionali e il 5% al retail.
In questa direzione, come riportato da Il Sole 24 Ore, l’Ad Francesco Iorio nei prossimi giorni darà il via al roadshow tra gli investitori istituzionali. Prima il manager incontrerà i fondi negli Stati Uniti e poi sarà la volta dell’Europa.