Notizie Notizie Italia Pop Bari e bailout: lo strano caso dell’Italia dove governo salva obbligazionisti. Perché sono in gran parte investitori retail

Pop Bari e bailout: lo strano caso dell’Italia dove governo salva obbligazionisti. Perché sono in gran parte investitori retail

17 Dicembre 2019 12:15

Un salvagente lanciato per aiutare soprattutto gli obbligazionisti, i detentori retail di bond emessi dalla Banca Popolare di Bari. E’ soprattutto questo, fa notare un articolo di FT Alphaville, il senso dell’operazione di bailout annunciata dal governo italiano, per salvare la banca.

Così l’FT, nel commentare le parole che il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha utilizzato per spiegare la decisione del governo M5S-PD di varare un decreto per mettere in sicurezza l’istituto:

“Il governo italiano è dalla parte dei risparmiatori e dei dipendenti di Popolare di Bari ed è impegnato a rilanciare (la banca) per il bene dell’economia del Sud“.

In un’intervista rilasciata al Messaggero, il titolare del Tesoro aveva anche detto che “è doveroso che il governo intervenga per garantire la piena tutela dei risparmiatori, che non corrono alcun rischio, e del tessuto imprenditoriale sostenuto dalla Banca Popolare di Bari”.

Ma l’FT fa notare una particolarità molto italiana:

“Così come è avvenuto altrove nel periodo della crisi, i primi beneficiari di un bailout sono gli obbligazionisti. Sono i bond e i depositi che vengono salvati e che, in caso contrario, dovrebbero essere oggetto di bail-in”.Eppure non dovrebbe andare così, visto che l’Ue ha varato norme per trasferire il rischio proprio ai detentori dei bond.

Caso Popolare di Bari. Il governo ha varato un decreto per salvare in primis gli obbligazionisti, i detentori retail di bond emessi dall'istituto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il punto – viene ricordato – è che, stando a un’analisi del Fondo Monetario Internazionale del 2016  (le famiglie italiane) possiedono un terzo delle obbligazioni bancarie del paese che, in tutto, ammontano a 600 miliardi di euro.

“Ulteriori indizi su chi acquista quali tipi di bond possono essere raccolti osservando i tagli minimi in cui (questi bond) vengono venduti. I bond che Popolare di Bari ha emesso per 200 milioni di euro, per esempio, richiedono un investimento minimo di appena sei euro, il che fa capire come si tratti di bond concepiti per essere venduti agli investitori retail. La stessa cosa è stata vera per molti bond del Monte dei Paschi, che è stata salvata nel 2017″.

Questa situazione rende “l’Italia un caso insolito”, visto che “l’architettura della regolamentazione lanciata dopo gli anni della crisi, applicata in diversi paesi, è stata  concepita per trasferire il rischio agli obbligazionisti. Tra le ragioni (insieme a molte altre) di tale disposizione ci potrebbe essere quella secondo gli obbligazionisti, di norma nascosti da una serie di intermediari finanziari e sparsi un po’ in tutto il mondo, sembrano meno esplosivi da un punto di vista politico rispetto ai contribuenti”.

Sembrano, visto che poi “accade che in alcuni casi – quando sono concentrati a livello regionale o nazionale – sono anch’essi esplosivi”.

Ue voleva riversare rischio su obbligazionisti

Ferdinando Giugliano, autore di diversi articoli pubblicati su Bloomberg, mette in evidenza la contraddizione europea:

“Dall’Italia alla Germania (riferimento al salvataggio di NordLB), i governi sono tornati di nuovo a salvare le banche. Le regole europee che sono state varate per rendere più difficili i bail-out sono piene di falle che viene da chiedersi quale sia davvero il loro scopo”.

Ancora Giugliano:

“I politici stanno facendo tutto il possibile per aggirare le regole. L’Italia è riluttante a colpire gli obbligazionisti locali, che spesso sono investitori retail. In Germania, i governi federali si rifiutano di far fallire le loro banche.

In Italia infuria ancora rabbia obbligazionisti

Proprio gli obbligazionisti, a parte il caso della Popolare di Bari, sono tornati sotto i riflettori qualche giorno fa, quando nove persone sono state assolte con formula piena e quattro condannate a dieci mesi di carcere nel processo sul fallimento dell’istituto di credito toscano Banca Etruria: gli imputati erano ex dirigenti e funzionari della banca, accusati di aver truffato i risparmiatori non informandoli dei rischi connessi alle obbligazioni subordinate emesse nel 2013 e poi azzerate.

Palpabile, ha riportato il sito Today.it, la delusione degli obbligazionisti che hanno assistito alla lettura della sentenza da parte della presidente del collegio Angela Avila. E che dire del suicidio del pensionato di 68 anni, che aveva deciso di togliersi la vita dopo aver perso i risparmi di una vita?

Come riporta il Messaggero, il decreto che ha messo in sicurezza Popolare di Bari ha tranquillizzato in parte le associazioni Adiconsum, Adusbef, Assoconsum, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori che rappresentano circa 2mila tra azionisti e obbligazionisti dell’istituto di credito barese.

“Da stanotte la banca è diventata assolutamente solida perchè la proprietà è dello Stato che, ovviamente, non può ‘fallirè», hanno detto (su questo molti avrebbero da ridere). Per le associazioni, l’iniziativa del governo, “in totale discontinuità con la precedente gestione potrebbe ricreare un clima di fiducia con gli azionisti, che sono anche i primi clienti della banca. Tuttavia dopo tre anni di patimenti, oggi occorre individuare soluzioni concrete che consentano il recupero dei risparmi investiti”.

In una lettera ai commissari con una richiesta di incontro urgente, le sei associazioni hanno chiesto così “di inserire formalmente, fin dal Piano industriale che dovrete presentare al Fondo Interbancario, la previsione di misure di ristoro per gli azionisti e la salvaguardia degli obbligazionisti”.

Intanto stamattina n un’intervista rilasciata a 24Mattino Alessio Villarosa, sottosegretario al ministero di Economia e Finanze (Mef) si è così espresso:

Salviamo gli obbligazionisti, anche subordinati e diamo garanzia agli azionisti di poter recuperare quello che hanno attualmente in mano. Non azzeriamo obbligazionisti e azionisti, non prenderemo la banca per regalarla a un euro ad un altro concorrente del mercato. Il decreto – ha aggiunto – è un primo passaggio che racconta un secondo passaggio, escludiamo una crisi bancaria, il progetto porterà a una banca di investimento per tutto il territorio nazionale”.