Pmi manifatturiero record in Eurozona. In Italia la nota stonata della disoccupazione
Ottime notizie per l’indice PMI manifatturiero dell’Eurozona, che cresce al ritmo più forte in oltre sei anni, grazie al boom della Germania, alla solida espansione in Francia, e ai contributi positivi arrivati anche da Spagna e Italia. Dal fronte macroeconomico dell’Italia, tuttavia, è giunta anche un’indicazione che non promette bene, e che mette in evidenza tutta la precarierà del mondo del lavoro.
Diffuso il tasso di disoccupazione, che a maggio è risalito all’11,3%, crescendo di 0,2 punti percentuali.
A darne notizia l’Istat che, nei suoi dati preliminari, ha anche stimato per il mese di maggio 51.000 occupati in meno rispetto ad aprile e 141 mila in più rispetto a maggio 2016.
Su base mensile, dal fronte occupazionale, sale solo il numero degli occupati ultracinquantenni e dei dipendenti con contratti a termine.
Altra nota stonata, l’aumento del tasso di disoccupazione giovanile, balzato a maggio al 37% con un incremento di 1,8 punti su base mensile: rispetto ad aprile cercano lavoro 25.000 persone in più di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Dopo il forte calo registrato ad aprile, la stima delle persone in cerca di occupazione a maggio cresce in generale dell’1,5% (+44 mila) e l’esercito dei disoccupati conta 2 milioni 927mila persone.
Disoccupazione spina dell’Italia, in Eurozona è diverso
Il trend della disoccupazione in Italia è tanto più preoccupante, se si considera che, sempre nella mattinata di oggi, è stato reso noto il dato della disoccupazione relativo all’intera Eurozona, che a maggio è rimasto invariato rispetto ad aprile al 9,3%, al minimo dal marzo del 2009.
Inoltre, nell’intera Unione europea, il tasso di disoccupazione è stato pari al 7,8%, al valore più basso dal dicembre del 2008.
I paesi che hanno assistito al tasso di disoccupazione più basso si sono confermati Repubblica Ceca e Germania, con un tasso inferiore al 4%.
Tornando invece ai dati manifatturieri, l’indice PMI manifatturiero dell’Eurozona stilato da Markit è salito a giugno a 57,4 punti, rispetto ai 57 punti di maggio, battendo le stime e confermando il record degli ultimi sei anni.
Particolarmente solidi si sono confermati i risultati di Germania, Austria e Olanda, mentre l’attività manifatturiera della Grecia è tornata in territorio di crescita (in quanto il dato ha superato i 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione, valori al di sotto, e di espansione, valori al di sopra).
Il Pmi manifatturiero tedesco ha testato il massimo in ben 74 mesi, ovvero dal 2011, salendo a giugno a 59,6, rispetto ai 59,5 di maggio.
Il Pmi manifatturiero della Francia si è attestato a 54,8 a giugno dai 53,8 di maggio, riportando una espansione maggiore, anche se non veloce quanto sperato.
E bene è andato anche il Pmi manifatturiero dell’Italia, alla cui crescita hanno contribuito soprattutto i nuovi ordini.