Notizie Notizie Italia Pir fermi, tocca agli Eltif. Equita SIM spiega potenzialità e differenze

Pir fermi, tocca agli Eltif. Equita SIM spiega potenzialità e differenze

7 Giugno 2019 10:51

I Pir sono stati un successo al lancio nel gennaio del 2017, tanto che la raccolta ha fatto segnare in un anno ben 11 miliardi. Poi qualcosa si è rotto e, dopo le modifiche alla normativa introdotte con l’ultima legge di bilancio, ci si interroga sul futuro di questi prodotti. Luigi De Bellis, co-responsabile dell’ufficio studi di Equita SIM, spiega come “complessivamente, si tratta di una misura più restrittiva che blocca la nascita di nuovi Pir“.

Raccolta ferma

I numeri della raccolta stanno pian piano rallentando: “Nel mese di marzo – prosegue De Bellis – la raccolta dei Pir è stata negativa per circa 2 milioni e anche ad aprile e maggio il trend sarà lo stesso. La raccolta per il 2019 sarà sostanzialmente uguale a zero per via delle norme restrittive. Sul 2020 molto dipenderà dalla possibilità di rivedere la normativa. Se si tornasse ai vecchi Pir, probabilmente si potrebbe tornare a flussi intorno ai 2/3 miliardi all’anno di nuova raccolta”. 

 

Spiraglio Eltif

De Bellis si è soffermato poi sui punti di forza degli Eltif e le loro differenze con i Piani Individuali di Risparmio. “Il tessuto economico italiano è particolare. Noi auspichiamo la presenza di due prodotti diversi: i fondi Pir, vecchi Pir per il cliente retail, e i nuovi fondi chiusi, come gli Eltif, per una clientela più avanzata“. Gli Eltif, precisa De Bellis, “sono ottimi strumenti, chiusi e con un orizzonte temporale a medio-lungo termine, di almeno cinque anni. Spingono inoltre alla creazione di nuovi fondi specializzati sulle Pmi e infine permette di avere una definizione di Pmi meno stringente rispetto a quella dei Pir“.