News Notizie Italia Piazza Affari vola a +3%, i titoli sotto i riflettori oggi

Piazza Affari vola a +3%, i titoli sotto i riflettori oggi

Pubblicato 6 Aprile 2020 Aggiornato 19 Luglio 2022 17:21
Sprint in avvio per Piazza Affari che si uniforma all'ottimo umore dei principali mercati Ue. Il Ftse Mib sale di oltre il 3% a 16.879 punti. A dare fiato al rally oggi è l'ottimismo per gli ultimi numeri di infezioni e decessi che sono diminuiti negli ultimi giorni in Italia e Spagna, i due paesi europei più colpiti, così come in Germania, il paese più popoloso della regione. Inoltre ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso la speranza che il paese stesse assistendo a un "livellamento" dell'epidemia affermando di aver visto "luce alla fine del tunnel". New York, l'epicentro dell'epidemia americana, ha riferito domenica di un calo del numero di nuove infezioni e morti.

Sul parterre milanese rally prepotente dei bancari con Intesa miglior performer a +5,15% in area 1,4 euro dopo che venerdì era precipitata suk finale del 7,5%. Molto bene anche Unicredit che sale del 4% dopo i minimi storici toccati in chiusura venerdì.

Tra gli altri titoli spicca il +3,87% di FCA che ha riprogrammato l’assemblea annuale dei soci che slitta di circa due mesi. L'assemblea convocata per il 16 aprile 2020 verrà rinviata all’ultima parte di giugno 2020, decisione in linea con quanto fatto da altri costruttori alla luce del protrarsi dell’epidemia da COVID-19. La decisione ha anche come conseguenza il rinvio della delibera sul dividendo ordinario 2019 di € 1,1 miliardi comunicato all’epoca della conclusione del Combination Agreement con Peugeot.

Continua il rally prepotente di Atlantia (+5,7%), miglior titolo della scorsa ottava sulle indiscrezioni di un possibile accordo con il governo per evitare la revoca ella concessione autostradale. Secondo il Messaggero il governo chiederà ad Atlantia di taglio delle tariffe del 5% nel corso della concessione, una penale di 2 mld e l`entrata di CDP e F2i nel capitale. Non si sarebbe ancora l'accordo sulla cancellazione dell'art. 35 del decreto Milleproroghe.