Notizie Notizie Italia Piazza Affari vacilla con crisi politica: sul tavolo tre possibili scenari, elezioni anticipate meno probabile  

Piazza Affari vacilla con crisi politica: sul tavolo tre possibili scenari, elezioni anticipate meno probabile  

27 Gennaio 2021 10:08

 

Piazza Affari apre la seduta sotto il muro dei 22mila punti, con la crisi di governo che si è formalmente aperta ieri con le dimissioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ieri è salito al Quirinale. E già oggi partiranno ufficialmente le consultazioni con i presidenti di Camera e Senato. In questo contesto di incertezza il Ftse Mib ha aperto sotto la soglia dei 22mila punti, e ora si muove in territorio negativo e segna un ribasso dello 0,43% a 21.893 punti. Resta sotto la lente anche lo spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco che viaggia in area 117 punti.

Dopo la corsa di ieri, UniCredit resta la protagonista di giornata in attesa della decisione del consiglio di amministrazione sulla nomina del nuovo amministratore delegato nel post Mustier. Secondo quanto riportato dalla stampa, il board di UniCredit formalizzerà oggi pomeriggio la nomina di Andrea Orcel quale futuro nuovo ceo. La nomina diventerà operativa dal 15 aprile, quando è prevista l’assemblea per il rinnovo dell’intero board. “La nomina di Orcel dovrebbe godere di ampio consenso presso la base azionaria di Unicredit”, affermano gli analisti di Equita che mantengono la raccomandazione hold e target price di 8,8 euro sul gruppo di Piazza Gae Aulenti. “Nonostante la visibilità strategica continui ad essere necessariamente limitata, riteniamo che il venir meno dell’incertezza sulla figura del ceo e la selezione di una figura di alto profilo rappresentino un catalyst positivo per il titolo nel breve”, aggiungono da Equita. Tra le migliori del listino DiaSorin che sale di oltre l’1,6%, seguita da Pirelli e Recordati che mostrano una crescita inferiore all’1 per cento. Debolezza per Interpump e Buzzi che cedono quasi il 2 per cento.

I tre scenari possibili per la crisi italiana
In Italia si è aperta formalmente la crisi. Dopo le dimissioni di ieri del premier Giuseppe Conte, partiranno questo pomeriggio le consultazioni (con i presidenti di Camera e Senato) che si concluderanno venerdì pomeriggio con il Movimento 5 Stelle. Come sottolineano da ING, “le dimissioni di ieri di Conte hanno aperto una nuova fase, e al presidente Mattarella spetterà decidere come procedere dopo il giro di consultazioni“. Secondo Paolo Pizzoli, senior economist, Italy, Greece di ING, ci sono tre possibili opzioni sul tavolo: un nuovo governo Conte, un esecutivo di unità nazionale ed elezioni anticipate. In particolare, “la prima opzione che si potrebbe esplorare è quella di un nuovo mandato per un governo Conte ter”, spiega l’economista aggiungendo che “se questa prima opzione non dovesse dimostrarsi praticabile, una possibile alternativa potrebbe essere quella di un governo di unità nazionale, con un più ampio sostegno parlamentare guidato da un tecnocrate”. Pizzoli aggiunge che “qualora le precedenti opzioni (o eventuali variazioni sul tema) non si concretizzassero, una terza, a nostro avviso la meno probabile, è quella delle elezioni anticipate per errore”.

Intanto è arrivato anche l’avvertimento di Fitch che ha messo in evidenza che se l’Italia “non riuscisse a utilizzare le risorse del piano Next Generation Eu per sostenere le prospettive di crescita del Pil a medio termine, il rating potrebbe essere messo sotto pressione”.