Notizie Notizie Italia Piazza Affari: sotto pressione i titoli del petrolio, Consob vieta vendite scoperto su Saipem

Piazza Affari: sotto pressione i titoli del petrolio, Consob vieta vendite scoperto su Saipem

13 Gennaio 2015 08:43

La continua discesa dei prezzi del petrolio mette sotto pressione le società legate all’oro nero quotate a Piazza Affari. Il greggio americano Wti è scivolato sotto la soglia dei 45 dollari al barile, registrando i nuovi minimi dall’aprile 2009. Dal giugno scorso le quotazioni del petrolio hanno subito un crollo verticale, lasciando sul parterre circa il 55% del proprio valore. A scatenare il nuovo strappo ribassista la conferma, arrivata dal ministro del Petrolio degli Emirati Arabi Uniti (EAU), che l’Opec non cambierà la sua decisione di mantenere invariata la produzione a 30 milioni di barili al giorno indipendentemente dai prezzi attuali.
 
Una situazione che inevitabilmente mette pressione ai titoli delle società legate al petrolio quotate a Piazza Affari. La più colpita dalle vendite negli ultimi mesi è stata Saipem che ieri ha bruciato circa il 10% della sua capitalizzazione borsistica. Per calmare le acque oggi la Consob ha deciso di vietare le vendite allo scoperto sul titolo Saipem, che prova a rialzare la testa con un progresso dello 0,90% a 7,285 euro. Si tratta comunque dei minimi dal luglio del 2004.
 
Le vendite si fanno invece sentire su Eni, che lascia sul parterre circa l’1,50% a 13,48 euro, e su Tenaris, che mostra una flessione dell’1,80% a 11,20 euro dopo aver perso ieri circa 2,5 punti percentuali. A pesare su Tenaris sono anche i numeri arrivati da Oltreoceano dove nell’ultima settimana il numero dei pozzi attivi si è attestato a 1.750, in calo del 3,4% rispetto alla settimana precedente e del 9% rispetto al picco di fine settembre.

Per Tenaris le attività negli Stati Uniti rappresentano quasi un quarto del fatturato e per quest’anno gli analisti di Equita hanno previsto una flessione di circa il 15%. Gli esperti guarderanno ora all’andamento dei pozzi attivi nelle prossime settimane dopo l’ennesima correzione del petrolio. “Nonostante l’incertezza di breve riteniamo che Tenaris rimanga interessante, mentre siamo più cauti su Saipem per la struttura finanziaria e la maggiore esposizione al business offshore”, spiega la sim milanese.