Banche italiane tra le maggiori beneficiarie del QE, Ubs vede intenso M&A tra le popolari
Il QE da parte della Bce si avvicina e le banche italiane si candidano ad essere tra i maggiori beneficiari della nuova mossa dell’istituto centrale europeo. L’appuntamento con il primo meeting del 2015 della Bce è per il 22 gennaio, quando Mario Draghi potrebbe rompere gli indugi annunciando un piano di acquisto di asset su larga scala tra cui anche titoli di Stato.
Sponda decisiva da avvio acquisti titoli di Stato
A guardare con forte interesse alle novità in arrivo dall’Eurotower sono le banche italiane. Gli analisti di Ubs rimarcano come le banche italiane, alla luce dell’elevato ammontare di titoli di Stato in portafoglio, dovrebbero essere tra i principali beneficiari del QE attraverso un positivo impatto sul capitale e una migliore crescita dei volumi. La banca d’affari svizzera, che vede il varo del QE su larga scala nella prima parte di quest’anno, ritiene inoltre che un’ulteriore debolezza dell’euro susseguente al lancio del QE rappresenta un altro elemento a vantaggio delle banche.
Banche popolari osservate speciali in ottica M&A
Quest’anno risulta inoltre all’ordine del giorno una nuova fase di consolidamento, per lo più tra le banche popolari. Tassi bassi a lungo e crescita lenta minano la redditività delle banche – rimarca il report odierno di Ubs dedicato alle banche italiane – creando più pressione alle banche di medie dimensioni per consolidarsi”. In particolare la maggior parte delle operazioni di M&A dovrebbe riguardare le banche popolari, con rischi limitati “in termini di premi da pagare e di concorrenza data la limitata sovrapposizione geografica”.
Quest’anno risulta inoltre all’ordine del giorno una nuova fase di consolidamento, per lo più tra le banche popolari. Tassi bassi a lungo e crescita lenta minano la redditività delle banche – rimarca il report odierno di Ubs dedicato alle banche italiane – creando più pressione alle banche di medie dimensioni per consolidarsi”. In particolare la maggior parte delle operazioni di M&A dovrebbe riguardare le banche popolari, con rischi limitati “in termini di premi da pagare e di concorrenza data la limitata sovrapposizione geografica”.
Intesa e banco Popolare le preferite di Ubs
In uno scenario di QE e il potenziale ulteriore indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro, Ubs indica due banche in particolare su cui puntare. la prima è Intesa SanPaolo (rating “buy”, target price a 2,75 euro) che presenta valutazioni ancora attraenti, un profilo di rischio moderato, un’esposizione al risparmio gestito superiore alla media e dividendo alto; l’altra è Banco Popolare (rating “buy”, prezzo obiettivo di 14,3 euro dai 15 euro precedenti) con il rischio di diluizione che sembra essere stato rimosso e offre esposizione alle banche Popolari in tema di consolidamento.
In uno scenario di QE e il potenziale ulteriore indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro, Ubs indica due banche in particolare su cui puntare. la prima è Intesa SanPaolo (rating “buy”, target price a 2,75 euro) che presenta valutazioni ancora attraenti, un profilo di rischio moderato, un’esposizione al risparmio gestito superiore alla media e dividendo alto; l’altra è Banco Popolare (rating “buy”, prezzo obiettivo di 14,3 euro dai 15 euro precedenti) con il rischio di diluizione che sembra essere stato rimosso e offre esposizione alle banche Popolari in tema di consolidamento.