Notizie Notizie Mondo Piazza Affari ripiega dopo le prove di rimbalzo. Elevata la volatilità

Piazza Affari ripiega dopo le prove di rimbalzo. Elevata la volatilità

2 Novembre 2011 10:23

Già esaurite le prove di rimbalzo a Milano. Dopo un avvio in progresso di circa 2 punti percentuali, gli indici della Borsa italiana sono passati in territorio negativo attorno alle 11.00 e si muovono ora lungo la linea della parità. Il Ftse Mib segna un -0.07% a 14.917 punti e il Ftse All Share cede lo 0,16% a 15.771 punti. In risalita anche lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund, che dopo aver aperto sotto i 430 punti base è segnalato attualmente a 435 punti.


In frenata rispetto all’apertura anche le piazze europee: a Francoforte il Dax guadagna lo 0,20% (dopo un’apertura a +1,60%, a Parigi il Cac 40 avanza dello 0,06%, a Madrid l’Ibex 35 è in calo dello 0,94%, a Londra il Ftse 100 cede lo 0,53%.


Contrastati e in preda alla volatilità sono soprattutto i titoli bancari. In territorio positivo si mantengono Unicredit (+2% a 0,757 euro) e Mps (+0,7% a 0,306 euro), mentre Intesa Sanpaolo è invariata a 1,088 euro. Viaggia invece nelle retrovie il titolo Bpm, che cede oltre 5 punti percentuali a 0,391 euro.


In Italia si attendono intanto nuove iniziative improntate al rigore da presentare prima del G20 di domani. Il ministro Giulio Tremonti ha convocato per oggi pomeriggio il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, di cui fanno parte Ignazio Visco, governatore di Bankitalia, Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro, Giancarlo Giannini, presidente dell’Isvap e Giuseppe Vegas, presidente della Consob. Un Consiglio dei Ministri, al momento non ufficializzato, secondo alcune fonti di stampa potrebbe avere luogo nella serata di oggi.


Ieri le Borse hanno bruciato oltre 200 miliardi di euro di capitalizzazione. Il quadro di fondo resta improntato al pessimismo. Nella notte, infatti, il governo di Atene ha deciso di appoggiare la proposta di referendum, avanzata dal premier Papandreou, sulle misure anticrisi concordate con la Troika (Ue, Fmi, Bce). Le indecisioni del Vecchio Continente hanno fatto scattare le vendite anche a Wall Street, dove ieri sera il Dow Jones ha chiuso con un ribasso del 2,50%, e a Tokyo, dove il Nikkei ha lasciato sul parterre 2 punti percentuali.