Referendum greco: perchè è una proposta pericolosa (Exane BNP)
Il calendario degli eventi:
Venerdì il parlamento greco voterà la fiducia al governo. Se la maggioranza dovesse vincere, il prossimo dicembre ci sarà un voto sulle modalità con cui svolgere il referendum, e poi, i primi giorni del 2012, ci sarà il referendum stesso. Se il governo non dovesse ottenere la fiducia venerdi prossimo, il Papandreou dovrebbe dimettersi immediatamente e si terrebbero elezioni anticipate (in questo scenario, il referendum non avrà luogo).
Perché Papandreou ha deciso di proporre un referendum proprio ora?
La popolazione greca ha sempre protestato contro le misure di austerità proposte dal governo. Quindi, Papandreou preferisce che sia il popolo ad appoggiare il piano di aiuti europeo, accettando così indirettamente anche le misure di austerità.
La costituzione greca permette un referendum su misure fiscali?
No. Secondo la costituzione il Presidente può proclamare referendum su importanti temi nazionali ma non sul fisco. Per proporre un referendum di questo tipo serve la doppia votazione del parlamento (soglia minima di voti: 2/5 e 3/5)
Che cosa succede se i greci votano ‘NO’ al referendum?
Se i greci, irrazionalmente, votassero ‘NO’ al referendum, il piano annunciato durante l’ultimo vertice europeo dovrebbe essere rinegoziato con il nuovo governo greco che uscirebbe dalle elezioni anticipate. Qualora non si riuscisse a trovare un accordo, la Grecia andrebbe in default, aumentando il rischio che il Paese esca dall’Euro e che l’unità europea si spezzi.
Quali sarebbero le ripercussioni economiche del referendum greco?
Il referendum dovrebbe, quanto meno, ritardare l’attuazione del secondo pacchetto di aiuti. L’incertezza sul voto dovrebbe avere un effetto negativo sui mercati con influenze sulla fiducia e sull’offerta di credito e conseguentemente sulle prospettive di crescita dell’Eurozona.