L’avvertimento di Goldman Sachs su Btp Valore & co
Appaiono ormai un lontano ricordo i tempi in cui l’Italia era maglia nera di crescita in Europa. Adesso fa meglio di Francia e Germania, le due prime economie continentali e nei prossimi anni avrà ancora la sponda del Pnrr (e ieri la Bce ha rivisto al rialzo le stime del suo impatto sul Pil indicando un effetto fino all’1,9% in più di Pil nel 2026).
L’outlook 2025 di Goldman Sachs sull’Italia
Nel suo Outlook 2025 sull’Italia gli esperti di Goldman Sachs tracciano uno scenario a tinte prevalentemente rosa per il Belpaese e di conseguenza anche per i Btp. Dalla crisi finanziaria globale alla pandemia, l’Italia è cresciuta meno di Francia e Germania, dopo la crisi energetica l’assunto si è invertito con un avvicinamento alla Francia e superando la Germania. In aggiunta, la politica fiscale italiana è diventata più cauta, presentando il saldo primario più alto sia nel 2024 che nel 2025.
“Nonostante l’impatto negativo che ci aspettiamo dai dazi statunitensi, l’ulteriore ripresa del reddito disponibile reale dovrebbe sostenere le prospettive dei consumi e contribuire a una crescita positiva nel 2025. Il mercato del lavoro rimane ai suoi massimi storici, con il tasso di occupazione più alto dal 1977 e quasi 1 milione di posti di lavoro in più rispetto al 2019”, rimarca il report a cura di Filippo Taddei, Senior European Economist di Goldman Sachs.
Report arrivato ieri in coincidenza con l’uscita dei nuovi dati sul mercato del lavoro che hanno evidenziato la disoccupazione scendere ancora al 5,8%, sui minimi da aprile 2007.
Meno rendimenti, Btp Valore destinato a perdere appeal?
Tutto questo come si traduce in termini di prospettive per i Btp. Goldman Sachs ritiene che il panorama macro migliore rispetto alle principali economie europee offra “prospettive relativamente costruttive per il debito sovrano italiano nel breve periodo, mentre il sostegno incrementale della domanda retail di Btp è probabilmente giunto al termine“. La casa d’affari statunitense sottolinea inoltre che il fabbisogno di finanziamento del Tesoro italiano per il 2025 rimarrà gestibile a un livello in linea con il 2024.
In pratica, il considerevole calo dei rendimenti avvenuto nell’ultimo anno dovrebbe agire da freno alla domanda dei piccoli risparmiatori che negli ultimi anni si sono riversati soprattutto sulle emissioni dei Btp Valore. In aggiunta, con la Bce attesa ancora in azione nel tagliare i tassi – la stessa Goldman Sachs in un report separato vede la banca centrale portare avanti un ciclo di tagli prolungato e non esclude un’accelerazione del processo ritmo di allentamento – e i rendimenti andranno quindi a scendere ulteriormente togliendo appeal alle prossime emissioni. Di contro, rimane alta la domanda da parte degli istituzionali come evidenziato dalle ultime emissioni record.
I titoli di Stato italiani quest’anno hanno performato meglio rispetto sia agli Oat francesi, in particolare negli ultimi mesi in scia alla crisi politica di Parigi, sia verso la Germania con lo spread Btp-Bund che viaggia in area 120, sui minimi da oltre 4 anni.
JPM spinge sui Btp: Italia e Spagna le scelte migliori
Anche JPMorgan Asset Management, davanti alle crescenti preoccupazioni sulla Francia, ritiene meglio posizionarsi sui Btp e sui Bonos spagnoli. “Siamo molto più a nostro agio a possedere debito spagnolo, molto più a nostro agio a possedere debito italiano, qualcosa che non avremmo preso in considerazione di dire qualche anno fa”, ha detto a Bloomberg Tv Iain Stealey, responsabile degli investimenti internazionali per il reddito fisso di JPMorgan Am.