Notizie Notizie Italia Piazza Affari guarda oltre Fitch, rischio discesa agli inferi per il Ftse Mib se salta muro dei 20mila

Piazza Affari guarda oltre Fitch, rischio discesa agli inferi per il Ftse Mib se salta muro dei 20mila

3 Settembre 2018 09:57

Incipit del mese di settembre con subito un importante test per Piazza Affari reduce da un agosto nero (-8,76% per il Ftse Mib), peggior mese da giugno 2016.  La decisione di Fitch di abbassare l’outlook sull’Italia da stabile a negativo non sembra scuotere il mercato con anche lo spread Btp-Bund che ritraccia dai picchi a cui aveva chiuso venerdì scorso. L’agenzia di rating ha citato principalmente l’incertezza fiscale dovuta all’attuale e inedito quadro politico. “Non ha però ritoccato al ribasso, evento improbabile ma molto temuto, l’attuale rating BBB”, rimarca Alessandro Balsotti, Strategist e Gestore del JCI FX Macro Fund.

Alle 09.48 il Ftse Mib segna un progresso dello 0,08% a 20.286 punti. Tra i singoli titoli si muovono bene Ubi Banca (+2,33%) e Banco BPM (+1,3%). Sale dell’1% Fca. Fuori dal Ftse Mib si muove bene Maire Technimont con un balzo del 2,85% in seguito all’aggiudicazione del progetto gpl da 248 mln $ in Algeria.

 

Agosto nero per Atlantia e banche

Il saldo negativo di agosto è stato trainato da ribassi “drammatici” per alcune delle maggiori blue chip a partire da Atlantia (-29,25%) e dal plotone delle banche (Bpm -28,71%, Bper -20,54%, Intesa -19,73%, Unicredit) che sono quelle che maggiormente pagano il rischio Italia con spread in costante ascesa nell’ultimo mese.

 

Ftse MIB alle prese con livelli spartiacque

Da un punto di vista tecnico la giornata di oggi per il mercato italiano ha importanza notevole. Il Ftse Mib infatti ha chiuso venerdì in prossimità del supporto statico, nonché minimo Ytd a 20.236 punti. Livello molto importante che, se rotto al ribasso, catapulterebbe subito i corsi verso l’altro intervallo di prezzo importante, ovvero quello compreso tra i 20.000 e 19.780 punti, dove troviamo anche il ritracciamento di Fibonacci del 50% di tutto l’up trend avviato a giugno del 2016. Un livello questo fondamentale il cui break purtroppo aprirebbe le porte ad ulteriori pressioni ribassiste con target molto profondo a 18.700 punti.

Notevole dunque l’importanza della seduta di oggi, dove capiremo se il mercato, che ha già scontato molto della tensione in attesa del giudizio delle società di rating e Def nelle ultime settimane, cercherà il recupero o proseguirà al ribasso. Importante dunque la chiusura di oggi e i volumi che verranno generati.

Corsa rialzista dei rendimenti Btp agli sgoccioli?

Notiamo anche che i rendimenti dei titoli di stato italiani, btp 10 y, stanno dando segnale di forte divergenza ribassista, come potete vedere dal grafico sotto. In particolare risulta importante la tenuta della trend line ribassista su RSI, che ci indica un attenuarsi delle pressioni rialziste.
In tale scenario dunque sembra delinearsi la possibilità di un rallentamento o inversione della corsa rialzista sui rendimenti e ribassista sull’azionario (due facce della stessa medaglia). Tutto però da verificare. Sul mercato obbligazionario sarà importante la tenuta della trend ribassista su RSI, che se rotta implicherà un proseguo del rialzo dei rendimenti, con effetto negativo sui bancari e utility italiane, che ovviamente genereranno un proseguimento della corsa al ribasso del Ftse Mib.

Al rialzo invece un segnale positivo sul mercato obbligazionario potrebbe essere un ritorno sotto i 300 bp e in particolare al di sotto della trend line ribassista in rosso sul grafico dei rendimenti, e sotto 50 dell’oscillatore. In tal caso dovremo cercare un ritorno sopra 20.500 punti sull’indice Ftse Mib e soprattutto sopra i 20.800 punti in chiusura, per avere primi segnali di una tangibile stabilizzazione della situazione.