Notizie Notizie Italia Non solo spread: la caduta del Ftse Mib dall’asse M5S-Lega. E Di Maio insiste: ‘non pugnaleremo italiani per banche’

Non solo spread: la caduta del Ftse Mib dall’asse M5S-Lega. E Di Maio insiste: ‘non pugnaleremo italiani per banche’

3 Settembre 2018 08:44

Attenti non solo allo spread, ma anche al Ftse Mib. Vittime delle dichiarazioni al vetriolo che la coppia Di Maio-Salvini non dimentica di rimarcare contro il mondo dell’alta finanza, non sono ‘solo’ i risparmiatori e gli investitori che puntano sui BTP: c’è anche la platea piuttosto ampia di chi scommette su Piazza Affari, e che assiste impotente alla retromarcia dell’indice Ftse Mib.  Il trend del listino viene messo in evidenza da un articolo di Bloomberg che ricorda come, dopo aver guidato i rialzi delle borse europee, il Ftse Mib si sia allontanato dal record in nove anni e mezzo testato lo scorso 7 maggio, proprio nel momento in cui il M5S e la Lega hanno iniziato a trattare per la formazione di un governo.

Tutto questo, mentre arrivano nuove dichiarazioni anti-spread dal vicepremier Luigi Di Maio: stavolta il bersaglio è il mondo delle agenzie di rating, dopo la carrellata di avvertimenti e moniti arrivata venerdì scorso da Fitch. Nessun downgrade, ma l’outlook è stato peggiorato da stabile a negativo.

In un tale contesto, e in vista degli imminenti appuntamenti della nota di aggiornamento al Def e del varo della legge di bilancio, sui mercati ritorna l’ossessione spread. Proprio contro questa ossessione, si scaglia per l’ennesima volta Di Maio. Il punto, però, è che è sempre questa ossessione che sta portando gli investitori a scaricare non solo titoli di stato, ma anche titoli bancari, a causa dell’abbraccio mortale noto come doon loop.

La fuga dal Ftse Mib è comprovata dai numeri, che mostrano come la caduta sia stata verticale: dal +12% incassato da inizio 2018, la borsa è arrivata a scendere a tal punto da portare il bilancio da inizio anno a una flessione del 7,3% fino al valore di chiusura dello scorso venerdì.

Il Ftse Mib si conferma il secondo peggiore listino nell’Europa occidentale, quest’anno, dopo Atene.

Evidente la sua sottoperformance rispetto all’indice che monitora il trend dell’azionario europeo, lo Stoxx Europe 600, che è sceso nello stesso arco temporale dell’1,8%.

Ma Di Maio snobba il trend dei mercati.

Intervenendo alla festa del Fatto Quotidiano, che si è svolta a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, il vicepremier ha di nuovo scrollato le spalle alla domanda su eventuali timori con uno spread verso 300 punti base:

“Dobbiamo scegliere tra il giudizio di un’agenzia di rating o gli interessi dei cittadini. Non possiamo pensare di stare dietro ai giudizi di un’agenzia ma poi pugnalare alle spalle gli italiani. Per ascoltare quelle agenzie negli anni si sono fatti Jobs act, legge Fornero e piaceri alle banche”.

Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha anche parlato delle priorità delle misure da varare nella legge di bilancio, affermando che il reddito di cittadinanza, in particolare, dovrà partire dal 2019.

Mentre, a fronte di un Carlo Cottarelli che avverte l’Italia dei pericoli che corre, il vicepremier Matteo Salvini ha affermato che il tetto deficit-Pil sarà sfiorato.

Salvini ha usato indubbiamente parole più rassicuranti, affermando anche, in un’intervista a Radio 24, che “in questa manovra economica non ci sarà tutto il contratto di governo”.

“Saremo convincenti con i fatti – ha sottolineato – in 5 anni il debito dell’Italia è aumentato di 250 mld, eppure erano stati fatti tutti i compitini a casa richiesti dall’Europa. Ora mi pare sia necessario fare qualcosa che serva davvero agli italiani”.

Alle 9.47 ora italiana, lo spread BTP-Bund riporta un calo dell’1,82%, a 286,3 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali in calo attorno al 3,20% circa.