Notizie Notizie Italia Piazza Affari chiude a -1,84%, ma dimezza cali in scia a sussulto Wall Street su rumor M&A banche Usa

Piazza Affari chiude a -1,84%, ma dimezza cali in scia a sussulto Wall Street su rumor M&A banche Usa

14 Maggio 2020 17:46

Fitte vendite anche oggi per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha chiuso in calo (-1,84% a 16.867 punti) dimezzando comunque i cali nel finale in scia al movimento di Wall Street che ha ridotto notevolmente i cali complice soprattutto la voce di una possibile fusione Wells Fargo-Goldman Sachs. Le azioni di Wells Fargo,che erano precipitate ai minimi di 11 anni, oggi sono scattate fino a +7% sulla speculazione dei media sulla banca che potrebbe essere acquisita. Il corrispondente di Fox Business Charles Gasparino ha twittato che Goldman Sachs sta prendendo in considerazione l’acquisizione di Wells Fargo. Gli analisti di JP Morgan hanno bollato l’ipotesi Wells-Goldman come una speculazione “non-starter” (non praticabile) a causa della regolamentazione dei depositi. Wells Fargo non sarebbe in grado di fondersi con nessuna banca perché supera già il limite della quota di mercato dei depositi del 10% (attualmente è del 10,3%).

Permangono i timori legati a Covid-19 con l’avvertimento dell’OMS che teme che il virus potrebbe non andare mai via come ‘HIV. Alert dell’OMS che si aggiunge alle preoccupazioni alimentate dalle parole di ieri di Jerome Powell che ha chiuso all’ipotesi di tassi di interesse negativi e ha anche posto l’accento su come l’outlook economico sia molto incerto.

Sul fronte macro non ha aiutato oggi il dato sulle nuove richieste di sussidi alla disoccupazione negli Usa (2,98 mln unità rispetto alle attese che erano di 2,5 milioni). Le richieste stanno gradualmente diminuendo da quando hanno raggiunto un record di 6,86 milioni nella settimana terminata il 28 marzo nel momento di picco iniziale di emergenza Covid-19. I dati di oggi confermano che anche a maggio, quindi per il terzo mese consecutivo, si vedranno enormi perdite di posti di lavoro negli Usa.

Unicredit precipita fino a 6,01 euro, ma ricuce sul finale

Tra le big di Piazza Affari continua il momento difficile del settore bancario. Unicredit è arrivata a cedere il 6% a 6,012 euro (nuovo minimo storico intraday) per poi chiudere a -1,81% grazie al recupero finale di tutto il comparto bancario anche alla luce del rumor di M&A in arrivo dagli Usa. Da inizio anno il titolo segna un tracollo di oltre il 52%. Gli esperti di Berenberg vedono i ricavi di Unicredit sotto pressione quest’anno stimando un -11% con commissioni che probabilmente saranno in affanno anche nel trimestre in corso e ricavi da trading che potrebbero rivedere livelli normali solo nel trimestre finale dell’anno.

Male anche oggi ENEL, titolo di maggior peso di tutto il listino, che oggi è scivolato con decisione (-2,42%)  con il mercato che guarda alle possibili mosse del fondo pensione norvegese, azionista con oltre il 2%, che ha annunciato di aver messo sotto osservazione alcune società, fra cui proprio Enel (le altre sono HP, Uniper e Vistra Energy). Obiettivo una loro possibile esclusione dal portafoglio del fondo, se non affronteranno il tema dell’utilizzo o della produzione di carbone. Dai massimi assoluti del 19 febbraio a 8,61 euro, Enel ha perso il 33% del proprio valore in Borsa.

FCA paga addio a dividendo ordinario

Giornata no anche per Fca (-2,81% a 7,168 euro) che ha reagito male alla comunicazione che sia il gruppo del Lingotto che PSA non procederanno alla distribuzione del dividendo ordinario nel 2020 (del valore complessivo di 1,1 mld di euro) a valere sull’esercizio 2019, alla luce dell’impatto dell’attuale emergenza dovuta al Covid-19. Fca e Psa confermano invece che le attività in preparazione della fusione 50/50 delle loro attività procedono positivamente. L’addio al dividendo ordinario era atteso dagli analisti, che invece vedono la fusione andare in porto con il mantenimento per i soci di FCA del pagamento del dividendo straordinario di 5,5 mld.

Bene Saipem, Diasorin inarrestabile

Tra i pochi titoli a limitare i danni oggi c’è Saipem (+0,77%). Il titolo del gruppo dei servizi petroliferi beneficia della nuova commessa in Nigeria. Saipem, in joint venture con Daewoo E&C Co. e Chiyoda Corporation (SCD JV), si è aggiudicata da parte di Nigeria LNG Limited i contratti per l’ingegneria, l’approvvigionamento e la realizzazione del progetto Nigeria LNG Train 7 da eseguire sull’isola di Bonny in Nigeria. Il valore complessivo dell’intero progetto va oltre 4 miliardi di dollari, con la quota di Saipem pari a circa 2,7 miliardi.

Tra gli altri titoli Diasorin (+2,61% a 177 euro) aggiornando i massimi storici sull’onda lunga dei conti trimestrali oltre le attese con ricavi in crescita a 174,6 milioni diffusi ieri. Inoltre la società ha ricevuto il via libera dalle autorità canadesi per la vendita del test sierologico che ricerca la presenza degli anticorpi in risposta all’infezione da Covid-19.

In calo  Atlantia (-1,63%) che ha diffuso i dati aggiornati di traffico al 10 maggio. ASPI registra un -39% YTD, mentre per Abertis la Spagna e la Francia sono a -35%. Nella prima settimana dopo il lockdown in Italia il calo rimane significativo a -57%, rispetto al -70% delle settimane precedenti.