Piazza Affari ancora giù. Acque agitate attorno a Generali. Per l’FT è finita luna miele con Geronzi
Piazza Affari si risolleva dai minimi, ma resta zavorrata dai realizzi sui bancari in sintonia con quanto avviene nel settore in Europa. Stamattina la Bce ha annunciato che i prestiti marginali chiesti dal sistema bancario europeo sono cresciuti in maniera anomala per il secondo giorno consecutivo. Per un trader il movimento sui titoli degli istituti di credito è ancora contenuto, soprattutto se si considera che oggi è una giornata di scadenze tecniche su futures e opzioni. Un altro cita fisiologiche prese di beneficio su un settore che ha corso molto nelle ultime sedute, anche se precisa solo su pretesti per la situazione di fondo resta difficile.
Se ci fosse una nuova crisi finanziaria i bilanci degli Stati si troverebbero sotto una pressione, ha osservato il governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability Board Mario Draghi, intervenendo al convegno organizzato da Eurofi, che precede l’inizio del vertice del G20. Ma è chiaro che la situazione sullo sfondo sia complicata. Così Milano è tra le piazze peggiori del Vecchio Continente. Al giro di boa della seduta l’indice Ftse Mib cede lo 0,85% – superata dalla Borsa portoghese (-1%) e da Madrid (-1,10%). L’Allshare perde lo 0,85%.
A Piazza Affari svetta con volumi Impregilo (+3,92% a 2,45 euro), ispirata dall’effervescenza dei concorrenti europei fra cui balza Lafarge dopo i risultati e l’annuncio di un’alleanza con il colosso Anglo American. Anche la prospettiva di un rilancio del governo nelle infrastrutture aiuta l’azione. L’accelerazione dell’esecutivo Berlusconi su infrastrutture e investimenti per il Sud è emersa dal summit di ieri tra alcuni ministri e il titolare dell’Economia Giulio Tremonti. Secondo quando si legge sul Sole 24 Ore, nel piano per lo sviluppo che l’Italia presenterà ad aprile alla Commissione europea si punterà su grandi opere e infrastrutture. In particolare Tremonti avrebbe intenzione di chiedere a Bruxelles una deroga al fine di evitare gare europee che richiedono tempi più lunghi procedendo invece direttamente all’assegnazione dei progetti.
Si mantiene in territorio positivo FonSai (+0,36% a 7,05 euro), mentre scivola sotto la linea della parità Generali (-0,24% a 16,8 euro). Le acque sono agitate attorno a Trieste. “Della Valle e Geronzi schierano le proprie linee di battaglia”, è il titolo di un editoriale del Financial Times, dedicato alle tensioni all’interno della compagnia assicurativa di Trieste, che vedono schierati da una parte il patron di Tod’s, Diego Della Valle, e dall’altro il presidente del Leone, Cesare Geronzi. A meno di un anno dalla sua elezione a presidente, si legge nell’editoriale, “la luna di miele di Geronzi alle Generali sembra essere finita”. L’articolo ripercorre gli avvenimenti dell’ultimo Cda di Generali, quando Della Valle ha suggerito di cedere la partecipazione di Trieste in Rcs, incontrando l’opposizione di Geronzi stesso.
Dopo aver ricordato la dura opposizione di Della Valle all’ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, l’articolo sottolinea che “se Geronzi passasse più tempo a Trieste di quanto non sembri fare, avrebbe notato dalla finestra del suo ufficio che si affaccia sul mare un imponente nave ex rompi-ghiaccio, ancorata permanentemente di fronte al quartier generale di Generali dalla scorsa estate”, si tratta di Altair, “la residenza galleggiante di Della Valle”. L’articolo si chiude con una metafora sulla guerra: “il carrarmato di un uomo sulla terraferma e la nave di un altro uomo nella baia. Della Valle vuole chiaramente che la sua presenza in Generali sia avvertita, anche se Geronzi non pare essere dell’umore di alzare bandiera bianca. Piuttosto il contrario, sembrerebbe”.
“Geronzi ha precisato che eventuali crescite negli investimenti in banche italiane avverranno nel rispetto di criteri di profittabilità. Rimangono i dubbi sull’opportunità di investimenti di questa natura, anche da parte di altri azionisti e membri del consiglio secondo quanto riportato dalla stampa”, ricordano gli analisti di Intermonte in un report fresco di stampa. Secondo il broker il prossimo 23 febbraio il consiglio di amministrazione sui premi 2010 potrebbe riaccendere discussioni tra i consiglieri sulle politiche di investimento di Generali. “Non ci aspettiamo invece che i risultati possano rappresentare un catalyst significativo per il titolo”, avvertono gli esperti. Gli esperti di Mediobanca Securities avvertono che alla luce della debole performance da inizio anno, la mancanza di upside sul loro target price di 17 euro, gli alti multipli di 15 volte le stime sugli utili 2010 e la possibilità di mancare le attese sui risultati 2010, suggerisce una sola strategia: quella di prendere profitto in vista della stagione delle trimestrali. Il giudizio resta confermato neutral.