Piazza Affari al test delle elezioni, mentre il Ftse Mib si avvicina a livello chiave Fibonacci
Per Piazza Affari, le elezioni italiane saranno o un successo o un flop. E’ quanto fa notare un articolo di Bloomberg, che illustra gli scenari dell’azionario italiano nel post voto. “Le azioni italiane hanno riportato un trend solido dall’inizio dell’anno, facendo meglio dei listini europei. Ora arriva la grande prova“. Per l’indice Ftse Mib, tra l’altro, il momento è cruciale: l’indice di riferimento dell’azionario italiano si sta avvicinando a un livello di resistenza chiave che risale al periodo della crisi finanziaria globale degli anni 2008-2009.
La buona notizia è che l’azionario italiano rimane tuttora il più conveniente tra i principali indici europei: il potenziale di recuperare il gap viene definito “colossale”, visto che i fondamentali economici dell’Italia continuano a migliorare.
Dopo il rally +14% incassato nel 2017 e i guadagni riportati dall’inizio del 2018, i grafici mostrano come il Ftse Mib stia rivedendo livelli che non è riuscito a superare per due volte: nel 2009 e nel 2015. Si tratta del livello di ritracciamento del 38,2% di Fibonacci, pari a 24.568 punti.
Secondo Valerie Gastaldy, strategist di analisi tecnica di Day By Day, questo test è fondamentale:
“Il trend di lungo termine dell’indice (Ftse Mib) diventerà positivo solo con il superamento di quel livello“, ha scritto in una nota riportata da Bloomberg.
Sebbene poi diversi siano gli analisti che temono che l’azionario italiano non abbia ancora scontato in modo adeguato il rischio politico, ci sono anche coloro che sottolineano, come, probabilmente, Piazza Affari sia troppo appetibile da poter essere ignorata.
Il Ftse Mib è scambiato infatti a un valore pari a 12 volte circa gli utili attesi nei prossimi 12 mesi, mentre i titoli bancari viaggiano ancora al di sotto del loro book value.
Nadege Dufosse, responsabile dell’asset allocation di Candriam Investors Group, crede che la performance positiva della borsa di Milano sia stata sostenuta soprattutto dalla crescita economica globale:
“Alla fine, la corrente sta andando anche a favore dell’economia italia. E il mercato azionario italiano, che era rimasto indietro nel corso degli ultimi anni, sta finalmente raggiungendo” le altre borse.
Detto questo, la strada della ripresa è ancora lunga: il Ftse Mib dovrebbe raddoppiare il suo valore per tornare a rivedere i massimi testati nel 2007.
Tutto questo, mentre il Dax della borsa di Francoforte e il Ftse 100 della borsa di Londra hanno testato di recente valori record.
Un assist all’azionario italiano arriva dall’economia.
Così Willem Verhagen, economista senior presso NN Investment Partners:
“L’economia italiana sta attraversando una fase positiva del ciclo, che probabilmente è il fatto che determina più di tutti il valore dei corsi (azionari), e che tende a diminuire l’insoddisfazione degli elettori”.
Ovviamente, le riforme devono essere rafforzate, visto che, per l’Italia, il problema principale risiede nel basso tasso di crescita potenziale.
“Le riforme strutturali – conclude Verhagen – sono l’unica speranza“.