Notizie Notizie Italia Piazza Affari al tappeto su paura seconda ondata in Cina, ENI giù con petrolio. Controcorrente Fineco e Banca Generali

Piazza Affari al tappeto su paura seconda ondata in Cina, ENI giù con petrolio. Controcorrente Fineco e Banca Generali

15 Giugno 2020 09:50

Piazza Affari arranca in avvio di settimana con il tornare del rischio Covid anche in Cina. La paura di una seconda ondata si conferma, come evidenziato dal crollo di giovedì scorso delle Borse, il timore maggiore al momento. A pesare è soprattutto l’aumento dei nuovi casi in Cina e anche negli Stati Uniti.

A Piazza Affari il Ftse Mib, reduce dalla peggior settimana da marzo, cede il 2,3% a 18.446 punti. “I livelli grafici da monitorare adesso sono area 18.300 e 20.400: solo la violazione di uno di questi 2 livelli farà tornare direzionalità e volatilità”, rimarca Pietro Di Lorenzo, trader professionista e fondatore di SOStrader.it.

Banche ancora giù, così come ENI. Bene Fineco e Banca Generali

Spiccano i cali dei titoli finanziari con -2,5% circa per Intesa Sanpaolo e Unicredit. Peggio fa Bper (-3,8%) dopo l’aggiornamento dell’accordo nell’ambito dell’OPS di Intesa su UBI che vede l’istituto emiliano rilevare 532 filiali a fronte delle 400-500 originariamente indicate. Il ramo sarà composto da depositi e raccolta indiretta da clientela stimati rispettivamente in circa 29 miliardi di euro e 31 miliardi e da crediti netti stimati in circa 26 miliardi. Inoltre, è stata concordata una revisione del meccanismo di calcolo per la determinazione del corrispettivo per il ramo che è ora fissato in misura pari al minore importo tra: 0,55 volte il valore del Common Equity Tier 1 del ramo e 78% del multiplo implicito riconosciuto da Intesa Sanpaolo per il Common Equity Tier 1 di Ubi.

Tra le big in affanno ENI a -2,6% complice il netto calo del prezzo del petrolio. Oltre -2% FCA, mentre CNH continua il suo momento delicato con -3,59%.

Tra i pochi segni più spicca Fineco (+0,33%) già reduce dal +2,75% negli ultimi 5 giorni. “I prezzi testano la resistenza in area 12€. Una chiusura superiore a questo livello, fornirà un solido segnale rialzista”, rimarca Pietro Di Lorenzo. La migliore è però Banca Generali con oltre +1%, rispetto al un settore dell’asset management che viaggia in netto calo (-3,8% Azimut, -2,85% Banca Mediolanum).

Mercati guardano a spettro seconda ondata in Cina

In Cina si sono contati ieri 49 nuovi casi di coronavirus, di cui 36 a Pechino, un bilancio identico alla giornata precedente e che rappresenta il numero più elevato nella capitale cinese dalla fine di marzo. Le autorità cinesi hanno deciso di adottare alcune misure di confinamento a Pechino. Negli Stati Uniti, 25mila nuovi casi sono stati individuati sabato, il numero più alto dal 2 maggio scorso. Il vicepremier cinese Sun Chunlan, che ha affermato che il rischio che ci sia una nuova ondata di infezioni, nel paese, è alta.

Le preoccupazioni sul virus colpiscono i mercati asiatici e adesso l’Europa dopo che alcune parti di Pechino sono state oggetto di lockdown a seguito di un aumento dei casi. “È la paura del virus, non il virus stesso a causare danni economici – rimarca Paul Donovan, Global Chief Economist di UBS Wealth Management – . Se abbiamo lockdown localizzati, ma la paura nell’economia più ampia è contenuta, l’impatto economico è ridotto al minimo. Ora dobbiamo monitorare l’attività economica in risposta ai casi di virus, non solo il numero di casi di virus”.

Intanto in Europa continuano le riaperture graduali. Il governo francese ha accelerato la revoca delle restrizioni (ripartono bar e ristoranti) e il Regno Unito sta permettendo la riapertura dei negozi oggi.

I futures sul Dow Jones segnano un calo di oltre 800 punti, anticipando un avvio di seduta in netta perdita. In calo di quasi il 3% i contratti sullo S&P 500. Il Dow Jones e lo S&P sono reduci da un calo settimanale rispettivamente del 5,5% e del 4,7%.