Pfizer rilancia a 106 mld dollari su Astrazeneca, ma lei dice no: l’offerta è insufficiente
Niente da fare, AstraZeneca dice un altro no a Pfizer, archiviando almeno per il momento l’ipotesi di fusione che avrebbe dato vita al più grande gruppo farmaceutico del mondo. Il consiglio di amministrazione del gruppo britannico si è riunito oggi per valutare nell’immediato la nuova offerta di Pfizer, rivista al rialzo a 106 miliardi di dollari dai precedenti 99 miliardi. La proposta è stata giudicata comunque inadeguata: “i termini finanziari descritti nella proposta sono insufficienti, sottovalutano notevolmente AstraZeneca e non sono una base su cui impegnarsi con Pfizer”, si legge nella nota diffusa dalla società poche ore dopo il rilancio di Pfizer.
Questa mattina infatti il gruppo americano del Viagra aveva annunciato una nuova offerta su AstraZeneca: 50 sterline ad azione (nello specifico 1,845 azioni di nuova emissione e 1.598 pence in contanti), per un valore complessivo di 63,1 miliardi di sterline, vale a dire 106,5 miliardi di dollari (77 miliardi di euro). Quello odierno è l’ennesimo rifiuto di AstraZeneca. A fine aprile il secondo gruppo farmaceutico della Gran Bretagna aveva già chiuso la porta a Pfizer, dichiarando di non volere proseguire le discussioni dopo che aveva rifiutato l’offerta da 46,61 sterline, ossia 99 miliardi di dollari, giudicandola insufficiente.
I titoli dei due big farmaceutici rimangono indifferenti agli ultimi sviluppi. L’azione AstraZeneca scambia sulla Borsa di Londra a 4.787 pence, mostrando un calo dello 90,58%, mentre Pfizer mostra nella sessione pre-market di Wall Street un debole -0,16% a 31,10 dollari. Che la trattativa non sia ancora finita?