Notizie Notizie Mondo Peugeot chiude il 2012 con una perdita storica da 5 miliardi

Peugeot chiude il 2012 con una perdita storica da 5 miliardi

13 Febbraio 2013 08:39

Un 2012 nero per Peugeot che registra la maggiore perdita della sua storia. Un risultato che sconta la dipendenza a un mercato europeo delle quattro ruote sempre più in difficoltà. Settimana scorsa infatti il gruppo aveva annunciato una maxi svalutazione proprio nella divisione auto.

Nel 2012 il primo costruttore francese ha registrato una perdita di 5,01 miliardi di euro, contro un utile di 588 milioni del 2011. Il rosso include appunto la svalutazione da 4,7 miliardi anticipata qualche giorno fa. Anche il risultato operativo è finito in negativo a -576 milioni, per la prima volta da tre anni. I ricavi sono scesi del 5% a 55,4 miliardi, mentre quelli della divisione automobilistica hanno evidenziato una contrazione di oltre il 10%.

La situazione riflette le difficoltà del mercato delle quattro ruote. A gennaio le immatricolazioni in Francia hanno registrato un calo del 15% rispetto all’anno prima con Peugeot che ha accusato un calo delle vendite del 16,7%. Alla luce di questa debolezza nel suo principale mercato di riferimento, il gruppo ha messo in atto un piano di ristrutturazione, che prevede 8mila licenziamenti.

Peugeot, su cui era scattato qualche mese fa l’allarme di “liquidity crunch” (bruciava 200 milioni di liquidità al mese nella sua divisione auto), ha riportato a fine anno un flusso di tesoreria operativo negativo per 3 miliardi di euro e un indebitamento netto di stessa ampiezza. La casa ha però confermato il suo obiettivo di tornare in equilibrio di cash flow operativo a fine 2014. 

Intanto rimangono sospese le voci su un possibile intervento dello Stato, scatenate settimana scorsa con l’annuncio della mega svalutazione. Secondo le indiscrezioni di stampa, il governo starebbe riflettendo sulla possibilità di andare in soccorso di Peugeot, con un eventuale ingresso nel capitale, nel caso il gruppo ne facesse esplicita richiesta. Per il momento tutto tace.