Petrolio: la discesa dell’oro nero a sostegno della ripresa della zona euro
Il marcato calo delle quotazioni del petrolio sarà in grado di oliare gli ingranaggi della crescita nella zona
euro. A dirlo gli esperti di Credit Suisse in un report focalizzato sull’economia del Vecchio continente. Con i ribassi delle ultime settimane, l’oro nero è
arrivato a perdere circa il 40% dai massimi di giugno. E la discesa del
petrolio degli ultimi sei mesi, sottolineano gli esperti della banca svizzera,
è rara.
“Il calo del prezzo del petrolio dopo l’estate
è stato di così ampia portata da produrre effetti tangibili sull’economia, e in
particolare su quella dell’eurozona. Un’area che importa piuttosto che produrre
energia”, affermano da Credit Suisse. Di fronte a una flessione dei prezzi
del petrolio in euro superiore al 30% la crescita della zona euro ne dovrebbe
trarre vantaggio: Credit Suisse stima un sostegno positivo alla crescita del
Prodotto interno lordo (Pil) intorno 0,5% nel 2015, e di almeno l’1% in un
orizzonte di due/tre anni.
Ma il calo dei prezzi del greggio dovrebbe
aumentare la domanda e la produzione attraverso diversi canali nell’area euro.
Non c’è dubbio che rappresenta una spinta soprattutto per i consumi. In
particolare queste quotazioni dovrebbero far lievitare di oltre mezzo punto percentuale la spesa per consumi discrezionali, sostenendo così la
ripresa dei consumi e delle vendite al dettaglio.
Non mancheranno i benefici anche per le imprese.
“Molte analisi sugli effetti delle variazioni dei prezzi del petrolio
tendono a concentrarsi sul canale consumer – sostiene il broker – a nostro
avviso però l’impatto sul settore delle imprese nella zona euro può essere
significativo. Questo perché l’area dell’euro non è un produttore di petrolio,
e i consumi energetici sono in gran parte soddisfatti grazie alle
importazioni”. Potrebbe così aumentare, secondo Credit Suisse, la
redditività delle imprese e la fiducia. “Stimiamo che la quota per
l’energia sui costi di produzione è intorno al 5% – aggiungono – e la discesa potrebbe
fornire margini aziendali maggiori e successivamente potrebbe sostenere anche
la spesa per investimenti e occupazione”.