Petrolio alle stelle con gelo record in Texas e newsflow vaccini. Esultano Eni e gli altri titoli oil di Piazza Affari
Ancora in evidenza il settore energetico, con petrolio ai nuovi massimi a 13 mesi grazie alle speranze legate ai vaccini e soprattutto alla prospettiva di un calo della produzione dopo una tempesta di neve senza precedenti in Texas. Il freddo record ha comportato la chiusura temporanea di pozzi e raffinerie in Texas, il più grande stato produttore di greggio degli Stati Uniti. Il Texas produce circa 4,6 milioni di barili di petrolio al giorno ed è sede di 31 raffinerie (dati della Energy Information Administration) Tra queste figura quella di Port Arthur di Motiva (la più grande negli Stati Uniti) che chiuso o ridotto i tassi di esercizio a causa della tempesta invernale.
Blackout elettrici anche in altri Stati degli USA
Più di 4 milioni di texani sono andati a letto stanotte senza riscaldamento poiché le basse temperature record hanno portato una domanda di energia che la rete elettrica dello Stato non è riuscita a sostenere e nel frattempo un’altra grande tempesta ha preso di mira oggi gran parte della sezione centrale del paese. Le agenzie stampa internazionali parlano di altri 13 Stati alle prese con blackout elettrici. La tempesta di freddo ha fatto cadere neve e ghiaccio dall’Arkansas all’Indiana – e ha portato temperature record fino a -38 gradi da Oklahoma City all’Iron Range del Minnesota. Il gelo dovrebbe spostarsi nel nord-est oggi secondo quanto riferisce il National Weather Service.
Il freddo, le interruzioni di corrente e i problemi logistici hanno tutti portato a interruzioni. Bloomberg riferisce che fino a 1 Mbbl/giorno di produzione di petrolio greggio è stato influenzato dalla tempesta invernale. “Alcune zone del Texas vedranno gli avvisi di tempesta invernale rimanere in vigore fino a giovedì mattina, con temperature di congelamento che dovrebbero rimanere fino ad allora. Ciò dovrebbe continuare a offrire supporto ai prezzi del petrolio”, argomentano oggi gli esperti di Ing.
Le quotazioni del petrolio continuano così a salire con WTI in rialzo dell’1% circa in area 60 $, mentre il Brent staziona in area 63$, sui massimi a 13 mesi. IN deciso rialzo anche i prezzi del gas naturale che oggi segnano un balzo del 5%.
Titoli oil esultano, Eni ai top da giugno in attesa del nuovo piano
Ad avvantaggiarsi dell’impennata del petrolio sono i titoli energetici con l’EURO STOXX Oil & Gas che segna +1,17% stamattina e +5,5% nell’ultima settimana. A Piazza Affari ieri Tenaris è balzata del 5,9%, Saipem di quasi il 5% ed ENI di quasi il 3% superando i 9 euro per la prima volta dallo scorso giugno. Il prossimo 19 febbraio Eni presenterà il nuovo piano strategico al 2024.
In avvio oggi Eni segna +0,66% a 9,185 euro, Saipem +2,8% e Tenaris +1,78%. Fuori dal Ftse Mib si segnala il +5% di Saras. Quest’ultima si giova delle indicazioni riportate da Repubblica circa un protocollo di intesa che sarebbe stato firmato con Enel Green Power per la realizzazione di un elettrolizzatore (con una potenza da 20 megawatt) che servirà alla produzione di idrogeno, destinato al fabbisogno energetico della raffineria, in sostituzione del gas utilizzato al momento. In particolare, Enel si occuperà dello sviluppo dell’elettrolizzatore e dell’impianto solare fotovoltaico per la fornitura di energia rinnovabile e la produzione di idrogeno verde. Saras adatterà i propri impianti per integrarli con la nuova tecnologia.