Persiste la mancanza di forza dell’indice italiano, Dax più forte mentre America fa nuovi massimi
Settimana che comincia con segnali di indecisione dopo che l’indice americano ha toccato ancora una volta nuovi massimi storici. Protagoniste dell’ottava precedente le banche centrali. Dopo la divulgazione delle minute del FOMC il mercato è sceso per una serie di motivi: ai timori per la diffusione della variante delta, soprattutto nel vecchio continente, si sono poi aggiunte incertezze relative all’inflazione e al suo effetto sui salari. In un contesto in cui la crescita sembra aver raggiunto il picco e fisiologicamente, pur rimanendo in territorio positivo, rallenta, i salari vengono erosi da un rialzo dei prezzi che potrebbe essere eccessivo. A ristabilire le condizioni di positività ci ha pensato però la banca centrale cinese che nella nottata di giovedì ha abbassato il Required Reserve Ratio di 0,5 punti percentuali di fatto liberando l’equivalente di circa 150miliardi di dollari di liquidità. Inoltre la Banca Centrale Europea ha effettuato una variazione sull’obiettivo di inflazione dichiarando che sarà in media del 2% e quindi eventuali superamenti saranno tollerati.
Ftse Mib ancora debole, pesano i finanziari e i rendimenti
L’indice italiano continua a soffrire per la debolezza dei finanziari duramente colpiti dai timori per la crescita. Durante la settimana dopo aver bucato la trendline rialzista partita a fine gennaio ha arrestato la discesa sull’importante supporto dei 24.425 punti e nella giornata di venerdì ha recuperato il livello dei 25.050 per chiudervi sopra. Sicuramente il segnale operativo fornito venerdì contribuisce a migliorare un quadro tecnico che si era deteriorato nella giornata precedente. Pertanto per l’operatività con turbo open end consigliamo la massima prudenza e di attendere il superamento della trendline rialzista adesso a 25.450 oppure l’interessamento del livello posto a 24.000 che costituisce un supporto molto importante e apparentemente difficile da violare. L’RSI al di sotto dei 50 punti non fornisce spunti operativi particolari per cui ribadiamo la necessità di operare con la massima attenzione in vista delle vacanze estive quando la liquidità del mercato comincia a venir meno.
Per chi volesse operare Long a leva, potrebbe considerare il Turbo Open End Long UniCredit ISIN DE000HV4L2C0 con leva 9,1 volte e strike a 22554,611655 punti, oppure ISIN DE000HV4L2D8 con leva 10 volte e strike 22808,317721 punti.
Per chi volesse operare Short a leva, potrebbe considerare il Turbo Open End Short UniCredit ISIN DE000HV4LSV2 con leva 10,1 volte e strike a 27282,988023 punti.
Dax recupera da livelli importanti
Il Dax è stato l’indice in Europa con maggiore forza relativa. Chiaramente correlato all’economia cinese, destinazione delle esportazioni tedesche, il Dax ha recuperato nella giornata di venerdì livelli importanti mantenendo un quadro tecnico positivo. Dopo essersi appoggiato sull’importante supporto dei 15.370 punti l’indice ha dato grande prova di forza recuperando la trendline rialzista partita a fine gennaio. Il quadro è migliore dell’indice italiano ma consigliamo comunque prudenza per via della stagionalità. Eventuali long possono essere provati sul supporto a 15.500 punti oppure alla rottura dei massimi storici a 15802.
Per chi volesse operare Long a leva, potrebbe considerare il Turbo Open End Long UniCredit ISIN DE000HV4L253 con leva 8,7 volte e strike a 13907,635806 punti, oppure ISIN DE000HV4L261 con leva 10,1 volte e strike 14160,501931 punti.
Per chi volesse operare Short a leva, potrebbe considerare il Turbo Open End Short UniCredit ISIN DE000HV4LSP4 con leva 9,46 volte e strike a 17297,542559 punti.