La Periferia torna a far paura. Borse giù. Non si salva Unicredit nel giorno di Mustier
Piazza Affari peggiora sulle orme dell’Europa. Il Ftse Mib cede l’1,30% a 22.388 punti e il Ftse All Share l’1,23% a 23.027 punti. I mercati risentono di rinnovate tensioni sui paesi periferici dell’area euro e cercano qualche spunto dalle trimestrali per riposizionari su singoli titoli. E’ tornato a salire il rischio default sul debito dei Paesi periferici dell’eurozona: i credit default swaps (cds) sul Portogallo sono saliti di 12 punti base a 442 punti quelli sulla Grecia di 14 punti base a 829 punti e quelli sull’Irlanda di 4 punti base a 564 punti. In rialzo anche i cds sull’Italia a 177 (+4 punti), e sulla Spagna a 240 (+4,5).
A deprimere i listini sono i titoli dei bancari per la deludente trimestrale di Credit Suisse, che ha chiuso il 2010 con un utile netto pari a 5,098 miliardi di franchi svizzeri (circa 3,87 mld di euro), in calo del 24% rispetto ai 6,724 mld (circa 5,11 mld di euro) conseguiti nel 2009. Nel quarto trimestre Credit Suisse ha registrato un utile netto di 841 mln di franchi svizzeri (639 mln di euro), in crescita del 6% rispetto ai 793 mln del 2009 (602 mln). “Da inizio anno le banche italiane avevano sovraperformato rispetto al settore senza grandi argomenti e oggi ritracciano in modo più marcato, ma non vedo ragioni particolari”, dice un’analista, ricordando il +16% realizzato dal comparto italiano da inizio anno e il quasi +20% dai minimi di gennaio. “Si guarda alle trimestrali per fare degli aggiustamenti nei portafogli”, aggiunge un trader.
Il peggiore è il Banco Popolare (-3,63%) che domani chiude l’aumento di capitale. I trader segnalano una correzione fisiologica del titolo dopo le notevoli performance registrate dall’avvio dell’aumento di capitale e alcuni aggiustamenti tecnici legati all’esercizio dei diritti di opzione che termina domani. Il titolo dell’istituto veronese è seguito da Intesa SanPaolo (-2,94%), Mediobanca (-2,74), Bpm (-2,26%), Unicredit (-1,60%). Questa mattina Piazza Cordusio ha deciso di lanciare un nuovo bond, senior unsecured, della durata di 2,5 anni, affidandosi a Dz Bank, RBI, BayerNLB e ai propri uffici. Già aperti i libri. Secondo le prime indiscrezione la raccolta ordini procede in modo vivace tanto che si starebbe valutando di fissare l’importo di un miliardo. Il prestito sarà benchmark con rendimento fisso. Intorno alla banca milanese la soglia di attenzione si mantiene alta. Oggi dal consiglio di amministrazione di Unicredit uscirà l’imprimatur a Jean-Pierre Mustier.
In un comitato nomine, convocato a sorpresa nella mattinata di martedì, la linea di comando di Piazza Cordusio ha trovato la quadra: ha deciso per il dopo Ermotti di puntare su un francese, Mustier, ex banchiere della francese Societe Generale e sul cui nome da giorni circolava pi di un consenso. Ora l’indicazione pronta ad approdare al cda convocato di gioved 10 febbraio per la nomina ufficiale. Mustier si appresta così a riempire la casella lasciata vuota da Sergio Ermotti che da aprile approder in Ubs, come presidente e amministratore delegato per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa. Si chiude così la saga del riassetto al vertice di Unicredit che, dopo l’uscita di Alessandro Profumo a settembre scorso, ha portato prima Federico Ghizzoni sulla poltrona di a.d e poi, nella ridefinizione delle competenze, Roberto Nicastro alla direzione generale e Paolo Fiorentino a ricoprire il ruolo di Chief operating officer. Da dicembre, quando si consumato l’addio di Ermotti, Ghizzoni ha ripetuto come un mantra che la ricerca di un’erede alla guida del Cib, area considerata strategica, sarebbe avvenuta senza fretta e nella logica di individuare un candidato di alto profilo e di esperienza.
Nelle ultime settimane per la gioia dei trader si era intensificato il toto-nomine. Era spuntato il curricula di Leonhard Fischer ceo di Rhj International, societ di investimenti con quartier generale a Bruxelles ed ex capo di Dresdner Kleinwort Wasserstein. Ma Mustier, che ha guidato il corporate & investment banking di SocGen, per cinque anni dal 2003 al 2008 nella short list stilata dai cacciatori di teste apparso, fin dalle prime battute, in vantaggio sui concorrenti. Anche Jean-Pierre Mustier si appresta a avviare un nuovo corso: si lascia alle spalle la guida della divisione Cib di Socgen dopo lo scandalo del trader Jerome Kerviel che con le sue operazioni nei derivati ha fatto perdere all’istituto francese, 4,9 miliardi di euro.
Per Mediobanca Securities la nomina di Mustier è positiva, perché andrà a rimuovere l’incertezza legata alla riscrizione del management di Unicredit. “La scelta dell’Head of CIB è caduta su una figura esterna di alto profilo e con grande esperienza internazionale”, osservano gli esperti di Centrisim, ricordando che “Mustier ha contribuito allo sviluppo dell’attività di equity derivatives in SocGen e ha avuto un ruolo attivo nella ricerca di un partner nell’asset management”.