Borse ancora in flessione aspettando la BoE. La ruota di Milano punta su Lottomatica
Borse europee in flessione a metà mattinata in scia al calo delle piazze asiatiche sui timori di un’accelerazione dell’inflazione in Cina. Prossima settimana sarà svelato l’arcano. L’ufficio nazionale delle statistiche cinese annuncerà infatti l’indice ufficiale dei prezzi attorno al 15 febbraio e gli economisti stanno in campana. In realtà la febbre dei prezzi è una paura che non è circoscritta solo all’Asia. Lo spauracchio inflazione spazza forte anche l’Europa. Sull’argomento si è espressa questa mattina la Bce. Nel suo consueto bollettino settimanale l’Eurotower ha osservato che a livello globale gli ultimi indicatori disponibili segnalano che il consolidamento della crescita osservato nell’ultimo trimestre del 2010 è proseguito agli inizi del 2011. Per quanto riguarda l’Eurozona dopo l’aumento dello 0,3% congiunturale registrato dal Pil dell’area dell’euro in termini reali nel terzo trimestre del 2010, i dati più recenti continuano a confermare la positiva dinamica di fondo dell’attività economica dell’area, si legge nel Bollettino.
La Bce ha avvertito comunque che “i rischi per queste prospettive economiche restano orientati lievemente verso il basso” e sono legati, tra l’altro, “alle tensioni in alcuni segmenti dei mercati finanziari e alla loro potenziale propagazione all’economia reale dell’area dell’euro” e ai “rincari del petrolio e di altre materie prime”. Fattori che potrebbero riverbersi sul Cpi. Anche se l’attuale livello dei tassi di interesse nell’Eurozona resta adeguata, la Bce ritiene che sia necessario seguire con molta attenzione l’evoluzione dei prezzi nell’Area euro. Nel Bollettino l’Eurotower ha segnalato, infatti, come vi siano evidenze di pressioni al rialzo sull’inflazione complessiva nel breve periodo, derivanti principalmente dalle quotazioni dei beni energetici e delle materie prime. “Ciò – ha continuato – non ha influito finora sulla sua valutazione che l’evoluzione dei prezzi resterà in linea con la loro stabilità nell’orizzonte rilevante per la politica monetaria”. Tuttavia “è necessario seguire gli sviluppi con molta attenzione». In generale le aspettative di inflazione, secondo la Bce, restano “saldamente ancorate in linea con l’obiettivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% a medio termine”.
Il messaggio inviato da Francoforte agli investitori è chiaro. Il resto lo farà la BoE. “Oggi la Banca d’Inghilterra annuncia la decisione di politica monetaria”, segnalano gli esperti di Intesa Sanpaolo. “Le attese nostre e anche quelle di consenso sono per un bank rate invariato a 0,50% e nessuna modifica all’APF. Sull’incontro odierno c’è comunque più attesa del solito perché il mese scorso due membri su nove avevano votato a favore di un aumento immediato dei tassi”, ricordano gli esperti della banca. Ma punto primo l’incertezza sulla portata della restrizione fiscale che verrà proposta nel budget di marzo e punto secondo l’origine esogena dell’aumento dell’inflazione sono un paio dei fattori che portano a ritenere che sia troppo presto mettere mano ai tassi adesso, è la loro idea. “Chiarificatore sulla visione della BoE sarà mercoledì prossimo, il 16 febbraio, l’inflation report”.
A Piazza Affari intanto gli investitori indirizzano gli ordini d’acquisto su Lottomatica, che si porta in rialzo dello 0,18% a 10,86 euro con il mercato in netto ribasso (il Ftse Mib cede oltre un punto percentuale). A incoraggiare gli acquisti sui titoli del gruppo del Lotto è uno studio firmato dagli analisti finanziari di Citigroup, nel quale la raccomandazione è stata alzata da sell a hold e il target di prezzo da 9,7 a 11,11 euro. L’istituto, però, ammonisce che l’azienda è molto indebitata e che alla fine sia probabile che debba ricorrere a un aumento di capitale. “Pensiamo ancora che il gruppo sia troppo indebitato e che potrebbe alla fine decidere di ricorrere ad un aumento di capitale”, si legge nel report uscito oggi e raccolto da questa testata. “Tagliare il dividendo a zero è meglio che lanciare costosi bond ibridi. Ma al di là di questo i problemi strutturali sono ancora lì, anche se probabilmente non influenzeranno anche l’esercizio 2011”. Nel medio periodo, comunque, le azioni non sono da vendere a questi livelli di prezzo.
Lo scorso 7 febbraio Lottomatica ha annunciato i risultati preliminari 2010, presentato un piano triennale e comunicato l’intenzione di non distribuire un dividendo 2011 cash e di ritirare l’emissione di un bond ibrido da 300 milioni di euro. Nel dettaglio il gruppo ha chiuso l’ultimo esercizio con ricavi ed Ebitda rispettivamente pari a 2,3 miliardi e a 812 milioni e un risultato netto di pertinenza del gruppo in pareggio. Ma il piatto forte è stato il capitolo dividendo. Per il 2010 la società ha infatti proposto un dividendo in azioni proprie nella misura di 2 ogni 100 possedute. Inoltre Lottomatica ha fatto dietro front sulla deliberata emissione di un bond subordinato ibrido, annunciata il 15 novembre scorso. Con l’emissione del prestito obbligazionario senior da 500 milioni di euro e le linee di finanziamento bancario pari a 1,4 miliardi, Lottomatica ha annunciato di aver completato il suo piano di rifinanziamento.