Notizie Notizie Italia Perez vuole le autostrade dei Benetton, Atlantia nel mirino ma strada per Opa ostile appare impervia

Perez vuole le autostrade dei Benetton, Atlantia nel mirino ma strada per Opa ostile appare impervia

7 Aprile 2022 09:19

Arriva la conferma di una proposta preliminare avanzata da un consorzio messo insieme dalla spagnola ACS per rilevare il controllo di Atlantia. Il consorzio formato da Global Infrastructure Partners e Brookfield Infrastructure lo scorso 30 marzo ha presentato una proposta preliminare non vincolante ad Edizione in merito a una possibile offerta per Atlantia. GIP e Brookfield hanno detto di aver fatto una proposta ad Atlantia dopo aver incontrato due volte i Benetton a marzo. Nessuna decisione finale è stata ancora presa, ha affermato ACS.

GIP, Brookfield e ACS hanno stretto un accordo esclusivo in base al quale, subordinatamente al completamento di qualsiasi offerta da parte del Consorzio, ACS potrebbe acquisire una partecipazione di maggioranza nelle concessioni autostradali a pedaggio di Atlantia. L’obiettivo di ACS, guidata da Florentino Perez, presidente e principale azionista, sono quindi le motorways sotto il controllo di Atlantia (50,1% di Abertis oltre agli assets in America Latina).

I Benetton preparano le contromisure 

Florentino Perez mira principalmente a prendersi l’intero controllo di Abertis, operatore autostradale spagnolo. La famiglia Benetton accetterà di disfarsi di tutto il business autostradale dopo aver concluso da poco la cessione per 8 miliardi di euro di Autostrade per l’Italia?

Stando a quanto riferisce il Financial Times, la holding della famiglia Benetton starebbe lavorando con Blackstone ad un’offerta sul titolo, ma non ci sarebbero conferme da parte dei players coinvolti. Blackstone era già stata in corsa con Cdp per rilevare Aspi.

Il Sole 24 Ore sottolinea invece che un’Opa ostile non sarebbe facile perché Edizione controlla il 33,1% di Atlantia e nel capitale sono presenti altri soci storici, cioè Gic (8,2%) e Fondazione CRT (4,5%) che porterebbero la quota complessiva al 46% (oltre ad HSBC con il 5%).

“Si crea un interesse speculativo sul titolo, anche se vista la posizione di Edizione e degli altri soci storici si dovrebbe arrivare ad un accordo con questi azionisti in caso di offerta sul titolo”, commenta stamattina Equita SIM.