Notizie Notizie Mondo Per Wall Street purgatorio o inferi? Goldman snocciola nuovi target, Fink (Blackrock) avvisa tutti su un grande rischio

Per Wall Street purgatorio o inferi? Goldman snocciola nuovi target, Fink (Blackrock) avvisa tutti su un grande rischio

1 Aprile 2025 10:31

La spada di Damocle della guerra commerciale tiene sotto scacco i mercati. Archiviato il primo trimestre con un saldo decisamente negativo per Wall Street, i riflettori sono tutti puntati su quanto annuncerà domani Trump sul fronte “dazi reciproci”.

Primo trimestre da incubo per Wall Street, lo scettro passa all’Europa

La Borsa di New York ha chiuso il primo trimestre in perdita con l’S&P 500 che ha registrato un calo del 4,6% e il Nasdaq sceso di oltre il 10% nel periodo, il peggior calo trimestrale dal 2022 per entrambi gli indici. Nello stesso periodo si sono mosse in deciso rialzo invece le Borse europee con ripetuti record per il Dax tedesco (+13% Ytd), mentre Piazza Affari si è issata ai massimi dal 2007.

Secondo EPFR Global, quest’anno i fondi legati all’azionario Europa hanno registrato afflussi pari a 21 miliardi di dollari fino a metà marzo.

Il piano della Germania di incrementare la spesa per la difesa e le infrastrutture ha cambiato il panorama per gli investitori, che hanno smantellato le posizioni sottopesate. Il sondaggio di marzo sui gestori di fondi di Bank of America ha mostrato un sovrappeso del 39% in Europa, il massimo in quasi quattro anni. “Il rally può durare ancora un po’. Su una base di tre-sei mesi, l’Europa è attraente”, ha affermato Jean Boivin, responsabile del BlackRock Investment Institute.

L’autogol di Trump sui mercati

L’agenda “America First” di Trump ha avuto l’effetto opposto sui mercati. Nei primi tre mesi dell’anno le azioni statunitensi sono rimaste infatti vittime della crescente incertezza sui dazi economici a seguito dei ripetuti annunci da parte della nuova amministrazione Trump. Tra gli investitori si è diffuso il timore che le ricadute dei dazi peseranno sull’economia Usa con il rischio di un mix di bassa crescita ed elevata inflazione.

Domenica il neo presidente ha affermato che il suo piano di dazi reciproci, che sarà annunciato nel dettaglio domani, inizierà con tutti i paesi, smorzando le attese di un un approccio graduale solo contro alcuni partner commerciali. La Casa Bianca non ha ancora delineato quali tariffe sono in arrivo, come saranno calcolate o cosa dovranno fare i paesi per assicurarsi le ambite esenzioni. Trump inoltre non ha specificato quando queste nuove tariffe entreranno in vigore.

Goldman taglia stime su S&P500: ecco i nuovi target a 3 e 12 mesi

Quali quindi le prospettive per il nuovo trimestre? Gli strategist di Goldman Sachs hanno tagliato per la seconda volta quest’anno le loro previsioni per l’indice S&P 500, abbassando gli obiettivi indicando il rischio di nuove turbolenze nel breve (-5% nei prossimi tre mesi rispetto alla variazione nulla precedentemente indicata), mentre a 12 mesi la previsione è di un +6% rispetto al +16% precedente.

Ciò significa che Goldman non si aspetta che l’indice torni ai precedenti massimi storici di 6.100 in tempi brevi. “Dazi più elevati, crescita economica più debole e inflazione maggiore di quanto avessimo precedentemente ipotizzato ci hanno portato a tagliare le nostre previsioni di crescita EPS dell’S&P 500 a +3 nel 2025 (da +7%)”, hanno affermato gli strategist della casa d’affari Usa che adesso stima il 35% di possibilità di caduta in recessione degli Usa nei prossimi 12 mesi, in aumento rispetto alla precedente stima del 20%.

La crescita economica ha già mostrato segnali di rallentamento. Il Pil potrebbe essersi contratto del 2,8% per il primo trimestre, secondo l’ultima proiezione della Federal Reserve di Atlanta. L’inflazione invece a marzo è stata più elevata del previsto, con i prezzi Pce core in accelerazione del 2,8% su base annua.

L’avvertimento di Fink (Blackrock)

Intanto, ieri il numero uno di BlackRock, Larry Fink, ha lanciato un avvertimento. Lo status del dollaro di valuta di riserva globale “non è garantito per sempre” e “se gli Usa non tengono sotto controllo il loro debito, se i deficit continuano a crescere, l’America rischia di perdere quella posizione a favore di asset digitali come i bitcoin”.

“Gli Stati Uniti hanno beneficiato del fatto che il dollaro abbia avuto una funzione quale moneta di riserva del mondo per decenni. Non c’è garanzia che questo duri per sempre. Il debito nazionale (pubblico, ndr) è cresciuto tre volte più veloce rispetto al pil da quanto il conto del debito è iniziato a Times Square nel 1989”, ha scritto Fink nella lettera annuale agli azionisti, indicando anche come quest’anno i pagamenti degli interessi sul debito pubblico americano supereranno i 952 miliardi di dollari ed entro il 2030 le spese obbligatorie del governo e il servizio del debito consumeranno tutte le entrate federali, “creando un debito permanente”.