Notizie Notizie Mondo Allianz GI, view secondo trimestre: cautamente ottimista su azioni, probabili fasi di turbolenza temporanea

Allianz GI, view secondo trimestre: cautamente ottimista su azioni, probabili fasi di turbolenza temporanea

1 Aprile 2025 09:35

Alle porte del secondo trimestre 2025, la nuova “House View” di Allianz Global Investors raccoglie il parere degli esperti della casa sul contesto macroeconomico e le prospettive per i mercati globali nei prossimi mesi. Fino ad approfondire idee e proposte relative agli asset class azionaria, obbligazionaria e multi-asset: particolarmente decisive in un contesto di aumento dell’incertezza e rotazione dei mercati, come quello attuale.

Aumento dell’incertezza e cambiamento del sentiment globale

Proprio da questi due ultimi elementi comincia il report di Allianz, secondo cui all’inizio del 2025 si è registrato un mutamento nel sentiment economico e politico globale. In Europa, di fronte a complesse realtà geopolitiche, la politica fiscale si sta adattando per favorire una crescita strutturale, innescando un ampio rally nei mercati europei.  Negli Stati Uniti, invece, l’incertezza legata a dazi, politica fiscale e regolamentazione, insieme alle scelte della nuova amministrazione, sta pesando sulla crescita economica, mettendo a rischio il ruolo di “rifugio sicuro” del Paese.

Di conseguenza, un simile contesto di incertezza geopolitica ed economica globale porta con sé vari rischi, come un aumento dell’inflazione negli Usa, un rallentamento della crescita globale e la possibilità di una guerra commerciale prolungata. Tuttavia, si aprono opportunità interessanti per la gestione attiva dei portafogli.

Rotazione verso i mercati europei e opportunità d’investimento

In finanza, si ha una “rotazione” nel momento in cui i settori e le azioni che avevano fatto meglio nel passato passano il testimone alle aree del mercato che più erano rimaste indietro. Secondo il report, la rotazione verso i mercati europei è iniziata, ma il suo impatto sulle posizioni consolidate negli Stati Uniti rimane limitato, suggerendo che non sia troppo tardi per investire in Europa.
L’area euro mostra segnali di ripresa, supportata da piani di spesa per difesa e infrastrutture, come in Germania, le quali infrastrutture (forti di un accordo da 500 miliardi da investire da qui ai prossimi due lustri in opere pubbliche) “dovrebbero far ripartire una crescita stagnante”, anche se gli effetti si vedranno solo dal 2026. Si prevede poi che la Banca Centrale Europea porti i tassi verso un livello neutrale del 2%, mentre la Banca d’Inghilterra procederà con tagli graduali, applicando un taglio dei tassi per trimestre.

Stati Uniti e Asia, la view sulle aree geografiche

Dall’Europa agli States, dove l’economia mostra segni di rallentamento più rapido rispetto alle attese, influenzata dall’incertezza su dazi, immigrazione e politica fiscale. Le misure commerciali aggressive minacciate dal presidente Trump potrebbero spingere l’inflazione al rialzo, portando la Federal Reserve a “interrompere prematuramente i tagli ai tassi d’interesse, stabilizzandosi intorno al 4%”.
Gli indicatori economici si sono indeboliti (sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito, in Cina e nei mercati emergenti, tra cui il Brasile e il Messico) così come il sentiment di imprese e consumatori, in un contesto di inflazione persistente.
In Asia, gli esperti di Allianz ritengono che Pechino continuerà a sostenere l’economia, a fronte della fragilità del mercato immobiliare e della prospettiva di dazi sulle esportazioni verso gli Stati Uniti. Tuttavia, con l’economia giapponese in espansione, “prevediamo che nel corso del 2025 la Banca del Giappone possa gradualmente aumentare il suo tasso di politica monetaria ad almeno l’1%” si legge nel report.

Azioni, obbligazioni e multi-asset: le previsioni

Per quanto riguarda la view sulle valutazioni, gli esperti di Allianz mostrano nel complesso una visione costruttiva sulle azioni, “pur mantenendo un approccio tattico di fronte al rischio di fasi di turbolenza”. Nel dettaglio, il rally delle azioni europee abbia ancora spazi di crescita, ma con incertezza e volatilità dietro l’angolo, “prenderemmo in considerazione anche altri mercati per costruire portafogli ben ancorati nelle diverse aree geografiche”.
L’aumento della spesa e la “sovranità europea” potrebbero stimolare inoltre settori come cybersecurity, AI e difesa. In Europa, il comparto delle costruzioni (attualmente sottopesato dagli investitori) potrebbe beneficiare della crescita dei data center e della ricostruzione post-conflitto in Ucraina. Mentre l’India, con una capitalizzazione di 4.000 miliardi di dollari, offre diversificazione e valutazioni interessanti rispetto ad altri mercati emergenti. Infine la Cina, con focus su tecnologie avanzate come AI e robotica, presenta opportunità grazie a valutazioni attraenti e al supporto governativo ai consumi, nonostante sfide commerciali.
Passando alle obbligazioni, si prevede un irripidimento della curva dei rendimenti in Europa, legato ai piani di spesa per la difesa, e negli Stati Uniti, per timori di rallentamento, con un approccio tattico agli investimenti. I Gilt britannici (titoli di stato emessi dal Regno Unito) offrono prospettive promettenti grazie a valutazioni favorevoli e tagli dei tassi non ancora pienamente prezzati, con profitti già parzialmente realizzati. Inoltre, gli esperti suggeriscono un posizionamento lungo sullo yen, con la Banca del Giappone che potrebbe alzare i tassi, portando a un appiattimento della curva dei rendimenti nipponica.
Sul versante dei multi-asset, si mantiene un approccio selettivamente positivo su alcuni mercati azionari, nonostante i dazi e i “venti contrari” pesino sul sentiment. Gli esperti preferiscono i titoli di Stato europei ai Treasury Usa, grazie a un’inflazione più debole in Europa, con rendimenti attesi più alti in un contesto volatile. A livello valutario, si punta invece sullo yen giapponese, sostenuto dalla politica della Banca del Giappone e dal suo potenziale come bene rifugio, con obbligazioni locali sempre più interessanti. “Tra le materie prime – conclude il report – l’oro è la scelta principale per il suo momentum e il ruolo di copertura contro i rischi geopolitici”, utile per diversificare i portafogli multi-asset.