Per Fiat è indigesto anche il bonus rottamazione, il ritardo sull’elettrico pesa sempre di più
Niente salti di gioia in casa Fiat per il probabile arrivo di incentivi alla rottamazione auto. In passato ogni volta che emergeva l’ipotesi di incentivi alla rottamazione auto da parte del governo si parlava di regalo agli Agnelli come nella maxi-rottamazione del 1997 varata dal governo Prodi e che fece sorridere il Lingotto che ai tempi godeva di una quota di mercato del 40 per cento circa in Italia. Adesso la quota di mercato si è quasi dimezzata e viaggia sui minimi storici con i dati di agosto che confermano i cali a doppia cifra delle vendite del gruppo FCA in Italia e in Europa.
Arriva il bonus rottamazione ‘atipico’
La bozza del decreto legge sul Clima, al vaglio del consiglio dei ministri nei prossimi giorni e tra i capisaldi del programma di governo, vede in primo piano misure sul miglioramento della qualità dell’aria, principalmente indirizzate al sostegno della mobilità ad impatto zero nelle aree metropolitane, anche attraverso sussidi alla sostituzione dei veicoli più inquinanti. In ambito mobilità sostenibile, la direzione dovrebbe essere quella di una rottamazione auto ‘atipica’ che prevede un bonus fiscale da 2.000 euro per chi rottama un’auto fino alla classe Euro 4. Un’agevolazione che riguarderà i cittadini residenti nelle città metropolitane sotto procedura di infrazione comunitaria. Si potrà usufruire del bonus a patto di non comprare nei due anni successivi un’altra vettura inquinante. Il bonus potrà essere impiegato nei 5 anni successivi anche per comprare abbonamenti al trasporto pubblico o per utilizzare car sharing con veicoli elettrici o a zero emissioni. “Per FCA potrebbe essere uno svantaggio, essendo in ritardo nel potenziare l`offerta di auto ibride ed elettriche”, rimarca Equita.
Oggi il titolo Fca segna un andamento sostanzialmente piatto (+0,09% a 12,4 euro) rispetto al +0,66% del Ftse Mib.
Crisi Fca in Italia e Ue aspettando i nuovi modelli Eco
Ad agosto in Italia il gruppo FCA ha segnato un tonfo del 16,1% a 20.767 unità. Le speranze di svolta per il gruppo che fa capo alla famiglia Elkann sono riposte principalmente nell’avvio della produzione dei nuovi modelli. Dal 2020 è atteso l’avvio della produzione a Melfi dei modelli ibridi di Renegade e 500 X e la produzione della 500 elettrica a Mirafiori.
Il gruppo guidato da Mike Manley è indietro rispetto alla concorrenza sul fronte rivoluzione elettrica e per recuperare l’attuale gap la strada maestra appare quella di una fusione o alleanza strategica con il mercato che continua a guardare a un possibile riavvicinanmento con Renault.