Notizie Notizie Italia FCA preoccupa: in Italia è caduta libera, crollano anche le vendite di Jeep

FCA preoccupa: in Italia è caduta libera, crollano anche le vendite di Jeep

3 Settembre 2019 09:56

Ennesimo mese nero per Fiat Chrysler che ad agosto registra l’ennesima forte sottoperformance a livello di immatricolazioni in Italia. I dati diffusi ieri sera, evidenziano per il gruppo Fca un tracollo del 16,1% a 20.767 unità. Il gruppo guidato da Mike Manley presenta ora una quota di mercato del 23,3%. In generale il mercato ha invece segnato una contrazione decisamente più lieve di -3,1% non pagando eccessivamente la crisi di governo divampata proprio nel corso di agosto.

La crisi marchio per marchio, al tappeto anche Jeep

A livello di singoli marchi quello a soffrire di più è Alfa Romeo che segna un eloquente -68,87% e passa in negativo anche la performance di Jeep con un sonante -27,04%; tiene un po’ meglio il marchio Fiat con -8,37% (a luglio aveva fatto segnare -24%). Tra le poche note liete c’è Lancia con un boom di +95,77% legato al suo unico modello Ypsilon.

Borsa attende la svolta tra nuovi modelli e alleanza ‘obbligata’

Una crisi nera che non scuote oggi il titolo in Borsa (-0,27%) che comunque è reduce da un anno non certo esaltante con quotazioni che proprio ad agosto hanno toccato i minimi 2 anni.

 

Le speranze di svolta per il gruppo che fa capo alla famiglia Elkann sono riposte principalmente nell’avvio della produzione dei nuovi modelli. Dal 2020 è atteso l’avvio della produzione a Melfi dei modelli ibridi di Renegade e 500 X e la produzione della 500 elettrica a Mirafiori.

 

Una crisi che rende ancora più urgente il capitolo alleanze con l’opzione di un ritorno di fiamma con Renault che appare sempre più obbligato anche alla luce del valzer di alleanze in atto (l’ultima quella tra Toyota e Suzuki sulle auto a guida autonoma).

Allarme Fiom: in 20 anni produzione dimezzata in Italia

Preoccupazione dai sindacati che guardano al calo della produzione negli stabilimenti italiani. La Fiom di Torino ieri ha lanciato un chiaro allarme guardando ai numeri degli ultimi due decenni: dal 1999 al 2018 la produzione Fca di auto in Italia si è dimezzata, da 1.410.459 a 670.932 vetture, con un calo del 41% dei posti di lavoro e del 35% delle ore lavorate. In questo contesto, rimarca la Fiom, Torino “è un buco nero” e la Maserati di Grugliasco è a rischio. “L’ultimo anno in cui non c’è stato utilizzo degli ammortizzatori sociali a Mirafiori è stato il 2007 – ha detto Edi Lazzi, segretario della Fiom torinese – e in Piemonte nell’auto si sono persi 18.000 posti di lavoro”.