Per Btp e spread sono due le date chiave di luglio, ecco quanto pesa il rischio procedura
Procedura d’infrazione sì o no. E’ il dilemma che aleggia sui mercati e la decisione che prenderà Bruxelles condizionerà non poco l’umore dei Btp e dello spread. Tutte le ultime indicazioni fanno trapelare un clima più disteso tra Italia e Ue. Lo scenario più plausibile appare quindi quello di un rinvio all’autunno di ogni decisione. Secondo quanto riportato da Reuters, oggi Tria presenterà informalmente il bilancio di assestamento nel corso del G20, che contempla dati che dimostrerebbero la possibilità di portare il deficit/PIL 2019 vicino al 2%, a fronte di impegni più qualitativi per il 2020, senza indicazioni quantitative in termini di deficit obiettivo.
Sponda da Asta Btp e parole Conte dal G20
L’asta Btp di ieri ha confermato il sentiment positivo sull’Italia con i tassi di assegnazione dei titoli a 5 e 10 anni ai minimi da 14 mesi, ossia prima dell’insediamento del governo Conte. Sponda importante a questo calo è stato soprattutto il movimento al ribasso dei tassi dei bond governativi nelle ultime settimane in scia alle parole di Mario Draghi che ha fatto capire che la Bce intende muoversi con ulteriori mosse di allentamento monetario, in particolare tagliando i tassi di interesse.
Inoltre, prima dell’inizio del vertice del G20 di Osaka, il presidente Conte ha incontrato alcuni leader europei tra cui Merkel e Juncker, dicendosi ottimista sebbene il negoziato resti complicato. Ricordiamo che la Commissione deciderà sulla questione martedì 2 luglio. “La notizia sta favorendo stamattina gli acquisti di titoli italiani con il tasso decennale ritornato al 2,1% (spread giù a 240 pb)”, rimarcano gli esperti di Mps Capital Services.
Due possibili scenari e possibili movimenti del Btp
Come muoversi quindi in vista delle prossime settimane quando si saprà se la Commissione Ue aprirà o meno la procedura d’infrazione per debito eccessivo?
Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM, predica un atteggiamento di prudenza sui BTP fino al 2 luglio, giorno della raccomandazione della Commissione europea sulla procedura di infrazione sul debito.
Dopo il 2 luglio si apriranno due possibili scenari:
No alla procedura: in questo caso riprenderebbe il rally sul BTP con tassi rapidamente al di sotto del 2% fino ad area 1,70%.
Si alla procedura con 6 mesi di tempo concessi per il riallineamento dei conti: in questo caso il percorso potrebbe essere di temporaneo rialzo dei tassi BTP fino ad area 2,50/2,70% con eventuale overshooting in base alle ripercussioni politiche interne. Nel caso invece di sì alla procedura, da monitorare i possibili timori che potrebbero emergere in vista del giudizio di DBRS il 12 luglio. Eventualmente, rimarca Cesarano, poi valutare una seconda entrata in caso di overshooting, puntando ad un rientro delle tensioni in vista di chiusura della finestra per le elezioni anticipate il 20 luglio e riunione Bce del 25 luglio.
“L’impostazione di fondo è favorevole alla prosecuzione del trend ribassista dei tassi BTP anche nel caso della procedura con sei mesi di tempo, in vista semmai di ripercussioni politiche che potrebbero alla fine rassicurare gli operatori prima della decisione di Fitch il 9 agosto”, argomenta Cesarano.