Notizie Notizie Italia Pensioni: Italia ancora in ritardo nella sicurezza previdenziale

Pensioni: Italia ancora in ritardo nella sicurezza previdenziale

20 Luglio 2016 12:27
L’Italia occupa il 28° posto nel Global retirement index 2016 elaborato da Natixis Global AM, un gradino più in alto rispetto al 2015 ma ancora in ritardo rispetti ai primi della classe
I primi della classe sono sempre loro: Norvegia, Svizzera, Islanda, Svezia e Germania. I paesi del Nord Europa che vengono presi come esempio di virtù e dai quali spesso l’Italia viene guardata con poca stima. Queste nazioni, alle quali si aggiungono anche Nuova Zelanda e Australia “hanno dimostrato di aver trovato approcci innovativi per adattarsi al nuovo contesto” e offrono una sicurezza finanziaria post-pensionamento adeguata alle necessità dei cittadini. È quanto emerge dal Global retirement index 2016 elaborato da Natixis Global Asset Management che considera alcuni fattori chiave per classificare le politiche previdenziali di 43 diversi paesi. 
Tra questi l’Italia che, come spesso accade in queste graduatorie, non brilla. Il Belpaese è riuscito a salire di un gradino rispetto al 2015 e occupa quest’anno il 28° posto, tra Estonia e Polonia. “Il miglioramento – recita il report – è dovuto principalmente agli indicatori relativi alla qualità della vita e alle finanze, dove la percezione di maggior felicità, la qualità dell’aria e la pressione fiscale registrano un segno positivo rispetto al 2015. L’Italia, invece, mostra ancora ritardi sul benessere materiale e sulla salute”. 


Le prime dieci posizioni del Global Retirement Index 2016 di Natixis Global AM

“È evidente – commenta Antonio Bottillo, country head ed executive managing director per l’Italia di Natixis Global AM – come nei prossimi decenni gli individui dovranno fare di più per finanziare il proprio post-pensionamento, ma anche facendo ciò è necessario ricordare che assicurare la sicurezza previdenziale non è unicamente loro responsabilità“.
 
La responsabilità si sposta dal governo ai cittadini
Per il 69% degli italiani, secondo il sondaggio Global individual survey 2016 di Natixis Global AM, la pensione è la vera priorità finanziaria della vita. Un pensiero fisso al quale non si sono ancora abituati: il 30% si dichiara infatti arrabbiato, il 24% rassegnato e il 14% non si sente preparato. Tanto che solo il 42% degli interpellati ha attivato un piano pensionistico privato con contributo del datore di lavoro. 
Trend globali
La ricerca di Natixis Global AM identifica quattro trend che accomunano i paesi che occupano le prime posizioni della classifica: 
Accessibilità: una forza lavoro che invecchia e aspettative di vita in aumento hanno reso i tradizionali modelli di previdenza pubblica insostenibili. I decisori pubblici devono assicurarsi che i lavoratori abbiano accesso a piani pensionistici individuali o aziendali. 
Incentivi: una tassazione favorevole sui risparmi previdenziali aiuta i lavoratori ad accantonare più denaro.
Coinvolgimento: l’adesione automatica a piani pensionistici aziendali è un passo nella giusta direzione.
Aspetti economici: le politiche monetarie, fiscali e sanitarie giocano tutte un ruolo affinché i pensionati possano essere autosufficienti.