Patto Mediobanca boccia Ops Mps (inadeguata) e si rafforza con Falck e Aspesi

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Il patto di consultazione di Mediobanca ha fatto quadrato attorno al consiglio di amministrazione della banca guidata da Alberto Nagel. Al termine dell’assemblea dei partecipanti, che si è riunita sotto la presidenza di Angelo Casò e che raggruppa circa l’11%, i soci hanno, infatti, respinto l’Ops lanciata da Mps su Piazzetta Cuccia definendola “inadeguata” e hanno rafforzato il patto con l’OK all’ingresso di due nuovi componenti.
Il patto dice no a Mps, due nuovi ingressi
Le novità principali che arrivano al termine dell’assemblea patto di consultazione di Mediobanca sono due: la prima riguarda il “no” all’Ops lanciata dalla banca senese su Mediobanca; la seconda, invece, il fatto che il patto si rafforza con nuovi soci.
E’ stato “preso atto, condividendole, delle valutazioni preliminari del consiglio di Amministrazione di Mediobanca in ordine all’inadeguatezza dell’offerta pubblica di scambio promossa da Mps“, si legge nella nota di ieri.
Sul fronte dei due nuovi nomi all’interno del patto, si tratta di AFL, controllata da Federico Falck, titolare di 1,1 milioni di azioni Mediobanca (0,13% del capitale sociale), e Alberto Aspesi (direttamente e tramite la controllata Bocca di Rosa), con 2,7 milioni di azioni Mediobanca (0,33% del capitale sociale). Sempre ieri i soci storici hanno preso atto delle vendite di 1.725.000 azioni Mediobanca (0,21%) da parte di Aurelia (Gruppo Gavio). A valle di tali operazioni, si legge nel comunicato, la percentuale rappresentata dall’accordo aumenta dall’11,62% all’11,87 % del capitale.
L’Assemblea ha inoltre confermato Angelo Casò presidente e i componenti del Comitato Massimo Doris e Alberto Pecci. Sono stati inoltre esaminati i risultati semestrali al 31 dicembre 2024 del Gruppo Mediobanca, approvati dal consiglio di amministrazione il 10 febbraio scorso, “che confermano – spiega la nota – la validità del modello di business specializzato, incentrato sul Wealth Management ed il Private Investment Bank, in grado di offrire importanti e distintive opportunità di crescita nell’ambito del Piano “One brand – One Culture”.
Mediobanca e Mps in Borsa
Intanto oggi Mediobanca strappa un segno positivo in Borsa, registrando un rialzo dello 0,6%. Da inizio anno il titolo della banca guidata da Nagel è salito di quasi il 19%. In un recente report, pubblicato dopo i conti, gli analisti di Barclays hanno sottolineato come “la performance delle azioni dipenderà in larga misura dall’evoluzione dell’offerta di scambio lanciata da Mps“.
Movimenti positivi oggi anche per Mps che mostra un +0,7%. Il titolo della banca senese resta però indietro nel saldo complessivo di inizio anno che mostra una flessione di circa il 7% e una capitalizzazione di circa 8 miliardi.
Mps e l’assemblea di aprile
I riflettori restano accesi sugli sviluppi dell’Ops Mps-Mediobanca. Una settimana fa, il Monte ha comunicato di avere depositato presso la Consob il documento relativo all’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria promossa su Mediobanca. L’istituto guidato da Lovaglio ha inoltre provveduto a presentare alle autorità competenti (tra cui la Banca centrale europea, Bankitalia e Ivass), le istanze per l’ottenimento delle autorizzazioni richieste dalla normativa di settore in relazione all’offerta ma anche le notifiche/comunicazioni in materia antitrust e golden power.
Un’offerta che dovrà affrontare il voto dell’assemblea dei soci di Mps che, in sessione straordinaria, è stata convocata per il 17 aprile 2025.
Vale la pena ricordare che l’azionariato di Mps vede il Tesoro che ha nelle mani l’11,7% del capitale (dopo il collocamento dello scorso novembre), Delfin, la holding della famiglia del Vecchio, con circa il 9,780%, Francesco Gaetano Caltagirone (5% circa), e ancora Banco Bpm (5%) e Anima (3,99%) che potrebbero, secondo alcune indicazioni stampa, esprimersi favorevolmente all’offerta. Come indica oggi “La Repubblica“, “a loro potrebbero aggiungersi anche un altro 3% posseduto dalle gestioni assicurative delle Poste e il 2% dell’Enpam, la cassa dei medici. Il totale raggiunge circa il 35% ma per andare oltre e arrivare almeno al 51% l’offerta di Lovaglio deve convincere i fondi e i piccoli azionisti a scambiare le proprie azioni Mediobanca con azioni Mps”.
Nodo prezzo
Secondo gli analisti, l’Ops di Mps probabilmente dovrà essere ritoccata, ma la questione prezzo resta. “Il Corriere della Sera” ricorda che l’offerta, “tutta carta contro carta, tratta ancora a sconto: ieri si è confermato nell’intorno del 15% sulle azioni di Mediobanca (-1,31% in chiusura), con uno scarto superiore a due miliardi”.
Anche alla luce delle considerazioni del top sull’offerta, condividendo di fatto la view del management di Mediobanca sull’inadeguatezza dell’offerta di Mps, “segnalano la necessità di un aumento dell’offerta”.