Padoan: intervento Bce opportuno e necessario, ma Grecia deve restare nell’euro
“L’intervento della Bce sui titoli greci è stato opportuno e necessario in quadro di regole che vanno rispettate”. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a margine di un convegno, parla della recente mossa dell’Eurotower giudicando però “fuori luogo” la possibilità di un’uscita dall’euro di Atene. Per Padoan, “l’Eurogruppo cercherà una soluzione condivisa sulla questione greca, evitando un conflitto tra i paesi dell’area euro”, sottolineando come “la riunione dell’Eurogruppo non è un conflitto tra una squadra e l’altra, ma la ricerca continua di una soluzione condivisa”. Si tratta, ha aggiunto, di “trovare una soluzione che permetta di rimettere la Grecia su un sentiero di crescita sostenibile e compatibile con gli impegni finanziari”.
Per il responsabile del dicastero di via XX settembre, il quantitative easing “è più importante di quanto ci si renda conto”. “Sarà un ulteriore elemento di cambiamento del gioco”, ha detto Padoan, “con una politica monetaria che aggredisce le cause della bassa inflazione e della bassa crescita”. “Secondo alcuni una politica monetaria dura e restrittiva, con uno spread alto, è uno stimolo ai Paesi a fare le riforme. Sono molto in disaccordo”. Il quadro macroeconomico, ha sottolineato Padoan, “per ragioni esogene sta migliorando“, evidenziando “segni di arresto di un periodo lungo di recessione e un’inversione di tendenza” per l’economia italiana ed europea. “Bisogna essere molto cauti nell’essere ottimisti” ma “il calo del prezzo del petrolio, l’indebolimento dell’euro e il Qe della Bce rendono il quadro un po’ più favorevole, anche se non in maniera eclatante”. Il ministro ha poi aggiunto di aspettarsi e di augurarsi “una dinamica di segno positivo”.
Padoan è intervenuto anche sulle banche popolari, convinto che sulla riforma “c’era bisogno di un’accelerazione, considerato che un riordino era fermo da decenni”. Il ministro ha spiegato che il decreto legge “intende rafforzare una parte importante del sistema che ha fatto bene e farà ancora meglio”. Gli istituti, ha proseguito, “saranno in grado di sostenere meglio la concorrenza internazionale, di rafforzare i loro bilanci e quindi finanziare l’economia”. Da parte loro le banche “devono prendere atto che il mondo è cambiato”, per questo, ha sottolineato il ministro, “riteniamo sia necessaria una accelerazione per essere più forti, efficienti e servire meglio al loro compito fondamentale, ovvero quello di finanziare l’economia”. Per Padoan, “le misure introdotte fanno parte di una logica più generale, nel quadro di un processo di riforme strutturali”.
A proposito dell’ipotesi della creazione di una bad bank, Padoan ha spiegato che il governo sta lavorando sul metodo di gestione dei crediti in sofferenza, che però può avere varie forme, sottolineando che sicuramente il mercato avrà un ruolo importante. Bad bank, ha chiarito Padoan, “è un termine sotto cui possono esprimersi varie forme”.