Notizie Notizie Italia Padoa-Schioppa, sistema pensioni garantito da scalone e nuovi coefficienti

Padoa-Schioppa, sistema pensioni garantito da scalone e nuovi coefficienti

9 Maggio 2007 07:09

A poche ore dal nuovo tavolo di concertazione tra governo e parti sociali il ministro del Tesoro, Tommaso Padoa-Schioppa ha fissato i paletti delle posizioni che intende difendere durante l’incontro. Un chiaro segnale agli altri membri della compagine governativa, tra i quali il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, sulle limitazioni da non superare. L’Italia ha infatti “un debito pubblico drammaticamente alto, ma nelle statistiche non è incluso quello implicito nelle pensioni” ha dichiarato l’esponente del Tesoro.


Padoa-Schioppa si è richiamato al dettato delle leggi di riforma emanate nel 1995 (legge Dini) e nel 2004 (Maroni), le quali parlano di “scalone e revisione dei coefficienti di trasformazione” a garanzia della tenuta del sistema pensionistico italiano. Un no indiretto ma chiaro alle ipotesi di un addolcimento della riforma e alle proposte di ridurre lo scalone e di adottare coefficienti selettivi che avvicina il contestato innalzamento dell’età pensionabile a 60 anni a partire dal prossimo uno gennaio e il taglio dei coefficienti.
Almeno fino a quando non si troveranno vie alternative che permettano ottenere lo stesso risultato in termini di risparmio sulla spesa pensionistica. E tra le alternative verrà valutata la proposta della Cisl: sistema a quote che nel lungo periodo porterebbe, con gradualità ed evitando scaloni, l’età della pensione anche oltre i 62 anni, una proposta non sgradita a Confindustria e Cgil.


Non sarà dunque un tavolo di confronto all’acqua di rose e molto difficilmente si riuscirà ad arrivare in tempi brevi a un accordo sul tema. Non si discuterà solo di riforma delle pensioni nell’incontro che si terrà nelle prossime ore. Tra le questioni che verranno poste al centro dell’attenzione l’innalzamento delle pensioni minime e dei sussidi di disoccupazione. La proposta che verrà portata dal ministro del Lavoro Damiano prevede un aumento tra 70 e 100 euro mensili per le prime e un livello pari al 60% dell’ultimo stipendio per i secondi. Su quest’ultimo tema si tratterà solo di formalizzare una decisione in pratica già presa.


Si discuterà, infine, anche sulla destinazione del surplus di entrate fiscali dello Stato, il cosiddetto tesoretto che secondo Padoa-Schioppa potrebbe essere di circa 5 miliardi di euro, e di taglio del cuneo fiscale per il quale sarà necessario reperire una maggiore quantità di risorse a seguito del ricorso di banche e assicurazioni, escluse dal beneficio, all’Ue.