Outlook 2018: per Deutsche AM la svalutazione del dollaro è finita, la preferenza va su bond societari in USD e high yield
Il prossimo anno non bisogna attendersi ulteriori svalutazioni del dollaro, in quanto è stata raggiunta la divergenza massima. E’ quanto riporta l’Outlook 2018 di Deutsche Asset Management che vede il cross euro/dollaro stabilizzarsi in area 1,15. “Ciò dipende anche dal fatto che nell’Eurozona la crescita economica ha riservato sorprese positive. Inoltre, la UE ha guadagnato in gradimento dei propri cittadini e la scena politica è generalmente più stabile rispetto agli Stati Uniti”, rimarca Bill Chepolis, Head of Fixed Income EMEA di di Deutsche Asset Management.
Sul fronte obbligazionario, Chepolis non ritiene necessario modificare le previsioni dell’anno scorso: le maggiori opportunità riguardano le obbligazioni societarie, in particolare i titoli in dollari USA che offrono migliori rendimenti di quelli in euro, anche al netto dei costi di copertura. “Molto interessanti – aggiunte l’esperto di Deutsche AM – anche le obbligazioni high yield: quelle dei mercati emergenti offrono rendimenti altrettanto elevati grazie al sostegno di forti fondamentali, buona crescita e bassa inflazione. Nel 2018 saranno importanti anche la duration attiva e la gestione valutaria”.
Il rendimento del Bund decennale è visto salire in area 0,80% (rispetto allo 0,3% attuale), mentre quello dei Treasury di pari durata al 2,6%.
Ancora spazio di crescita per le azioni, Dax visto oltre i 14 mila punti
L’outlook 2018 di Deutsche AM ritiene che sull’azionario il rally non è ancora finito e mantiene quindi un atteggiamento positivo ma vigile verso il nuovo anno. “Nonostante il ciclo in corso sia in fase molto avanzata, i mercati azionari e l’economia mondiale hanno ancora margine per continuare a realizzare performance positive”, ha rimarca Stefan Kreuzkamp, Chief Investment Officer di Deutsche Asset Management, che non si aspetta avversità da un aumento dell’inflazione o da una politica più restrittiva sui tassi da parte delle banche centrali. Secondo Kreuzkamp sarà interessante vedere chi saranno i possibili candidati ad assumere la guida della BCE nel 2019 (mandato di Mario Draghi scade il 31 ottobre 2019), mentre il nuovo capo della Fed Jerome Powell non dovrebbe attuare cambiamenti radicali alla politica monetaria statunitense.
Tra le previsioni a 12 mesi di Deutsche AM c’è un S&P 500 in area 2.650 punti, poco sopra i livelli attuali, mentre il Dax di Francoforte è atteso a 14.100 punti, circa il 9% sopra gli attuali livelli. Sul fronte commodity l’oro è atteso a 1.230 dollari l’oncia e il petrolio WTI a 55 dollari.
Le previsioni economiche vedono l’UE crescere al ritmo del 2% nel 2018, gli Usa del 2,3% e la Cina del 6,5%. L’inflazione è vista ancora sotto il target del 2% nell’Eurozona (1,4%). Il livello dei tassi di interesse tenuto a zero dalla Bce, mentre la Fed dovrebbe portare i fed funds in area 1,75-2%.