Notizie Criptovalute Oro vs bitcoin: il metallo giallo si riprende il trono di safe haven, la cripto è invece sempre correlata all’umore del Nasdaq

Oro vs bitcoin: il metallo giallo si riprende il trono di safe haven, la cripto è invece sempre correlata all’umore del Nasdaq

18 Febbraio 2022 17:37

Le tensioni sui mercati salgono di livello, con il rischio di un conflitto Russia-Ucraina che tiene banco tra gli investitori, e a riprendersi la scena è il bene rifugio per antonomasia. L’oro è salito ieri oltre il muro dei 1.900$, raggiungendo un massimo di otto mesi in coincidenza con il corposo sell-off di Wall Street e degli altri risk asset. Tra questi a pagare dazio è stato anche il  bitcoin,  sceso del 7% in scia alle crescenti tensioni geopolitiche. Oggi la maggiore criptovaluta al mondo continua a soffrire e ha visto le proprie quotazioni scendere sotto i 40.000$ per la prima volta in due settimane. Toccato un minimo in area 39.700 $. Male anche l’Ethereum che viaggia in area 2.800$, giù del 6% nelle ultime 24 ore (dati Coin Desk).

Il forte calo di ieri è coinciso con il peggior giorno del 2022 per l’indice Dow Jones con la correlazione con i mercati azionari in deciso aumento rispetto al 2021. A inizio mese la correlazione a 30 giorni di Bitcoin con il Nasdaq Composite ha raggiunto 0,73, quasi eguagliando i suoi cinque anni massimo di 0,74 nel 2020.

La criptovaluta tende quindi a muoversi sempre più di pari passo con asset sensibili alla crescita come le azioni e non fungere più da protezione contro l’inflazione o bene rifugio come nel recente passato era stata indicata dai suoi sostenitori.

Gli analisti temono che le pressioni ribassiste sul bitcoin si intensifichino se le tensioni geopolitiche dovessero aumentare ulteriormente. “Bitcoin è un risk asset e un’invasione dell’Ucraina manterrebbe la pressione sulla vendita di criptovalute di un altro 10-15% nel breve termine”, sottolinea Edward Moya, analista di Oanda.

Analisi tecnica sull’oro: nel mirino l’ambizioso target di 2.000 $

Dopo mesi di trading range tra i 1750 e i 1830 dollari l’oncia, l’oro con il rialzo di oltre il 3% di questa settimana, è riuscito a riportarsi al di sopra dei 1800 $/oncia, trovandosi al momento a ridosso dei 1900 $/oncia. Il metallo giallo è stato aiutato nella sua salita dalla debolezza sui mercati delle ultime settimane, causata dalla situazione sempre più critica in Ucraina. Infatti, l’oro essendo il bene rifugio per eccellenza, normalmente si apprezza nelle fasi di stallo e indecisione geo-politica e quello che sta succedendo nelle ultime settimane ne è la conferma. I volumi e la volatilità dell’ultima settimana sono sui massimi da 3 mesi e negli ultimi 20 giorni è identificabile una dinamica rialzista dei prezzi. Sulla scia degli ultimi rialzi il gold potrebbe iniziare un ampio movimento rialzista con target ambizioso in zona 2000$/oncia, ma prima sarà fondamentale superare con volumi le attuali resistenze in area 1910-1950 dollari/oncia. Al contrario, in caso di una rapida risoluzione della situazione ucraina è probabile assistere ad un ritorno del gold sul livello di 1830 $, principale supporto statico della materia prima.