Notizie Indici e quotazioni Oro oltre $2000 nel New Normal dei rendimenti non pervenuti. Tassi Treasuries TIPS negativi, investitori chiedono GOLD

Oro oltre $2000 nel New Normal dei rendimenti non pervenuti. Tassi Treasuries TIPS negativi, investitori chiedono GOLD

5 Agosto 2020 13:51

Oro da record, ma non dimentichiamoci dell’argento. La notizia delle ultime ore è sicuramente il nuovo record inanellato dal metallo giallo, bene rifugio per eccellenza, al top tra i desiderata di diversi investitori, che stanno preferendo ammassare lingotti nei loro portafogli, in temi conclamati di incertezza. Nelle ultime ore la notizia dell’esplosione che ha colpito Beirut ha contribuito ad alimentare l’appetito per l’oro.

Il risultato è che le quotazioni dell’oro già ieri hanno testato il valore di chiusura record ben oltre quota $2000, a $2.021 l’oncia. Come si legge in una nota di Mizuho Bank, “probabilmente le esplosioni a Beirut, che hanno ucciso diverse persone, ferendone migliaia, hanno contribuito al rally dell’oro sopra quota $2020”.

Oro da record, sfondata anche la soglia di $2.030. E vola anche l'argento
Undated handout file photo of Gold Bullion stored at ‘The Vault’, guarded by the Ministry of Defence at The Royal Mint, as Barclays and HSBC are among seven banks being investigated by Swiss officials amid allegations of price fixing in the precious metals market. PRESS ASSOCIATION Photo. Issue date: Monday September 28, 2015. The Swiss Competition Commission (COMCO) said it was looking at whether the banks had concluded “illegal competition agreements” when trading precious metals such as gold, silver, platinum and palladium. See PA story CITY Banking. Photo credit should read: The Royal Mint/PA Wire
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Nelle contrattazioni asiatiche, i prezzi hanno continuato a salire, con il contratto spot balzato fino a $2.030,72, prima di rallentare a $2.014.41, sulla scia delle prese di profitto.

La corsa dell’oro si conferma inarrestabile a parte più che fisiologici momenti di profit taking, per l’appunto.

A sostenere quella che Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, descrive come una enorme fame di lingotti, che sfida e alla vince anche su qualsiasi dubbio di overbought, sono diversi elementi, tra cui la debolezza ostinata del dollaro, le tensioni tra Stati Uniti e Cina, l’incapacità dei democratici e repubblicani Usa, in trattative serrate al Congresso, di giungere a un accordo sul prossimo piano di stimoli fiscali, del valore di $1 trilione.

Giuseppe Sersale, del Team Anthilia, mette in evidenza anche altri fattori:

“Lo spettacolare rally del metallo giallo appare sostanzialmente come il prodotto di una serie di effetti riconducibili alla politica monetaria e fiscale e alla financial repression: 1) l’impatto dello stimolo fiscale sta facendo recuperare le attese di inflazione, come si vede dalla performance dei break even inflation USA ed Euro. 2) la potenza dei programmi di acquisto delle banche centrali mantiene compressi i rendimenti dei bonds, rendendo nullo lo svantaggio tipico dell’oro (non paga cedola) e producendo nel contempo la corposa discesa dei tassi reali”.

Tra l’altro, la crescita dei nuovi contagi di coronavirus COVID-19 nel mondo non può non influire sul sentiment degli operatori, ben consapevoli del rischio di una nuova seconda ondata di infezioni e della minaccia conseguente del lockdown. Non c’è dunque da stupirsi troppo se, dall’inizio dell’anno, i prezzi dei contratti spot dell’oro sono volati di oltre +32% e se si apprestano a concludere l’anno migliore dal 1979.

Così Adam Vettese, market analyst di eToro:

“Il prezzo dell’oro è aumentato di oltre il 30% fino ad oggi e ha superato la significativa soglia psicologica dei 2.000 dollari, mentre gli investitori dimostrano una mancanza di fiducia in altri strumenti e favoriscono l’oro come riserva di valore. La continua incertezza portata dal Covid19, combinata con le banche centrali e i governi che inondano le loro economie di stimoli e aiuti, ha portato ad un aumento della domanda di metalli preziosi e potremmo assistere a un ulteriore rally qualora persistessero le attuali condizioni di mercato. Rally che viene favorito anche dai bassi tassi di interesse e dai rendimenti delle obbligazioni. In circostanze normali, infatti, le obbligazioni verrebbero favorite rispetto all’oro in quanto offrono un rendimento che l’oro non ha, ma nella condizione attuale non rappresentano un’opzione interessante per gli investitori “.

Da segnalare, a tal proposito, che i tassi dei titoli di stato Usa protetti dall’inflazione e con scadenza a 10 anni viaggiano al minimo di -1,05%, mentre i tassi decennali nominali Usa sempre a 10 anni si aggirano al valore più basso dal panico di marzo, allo 0,5118%.

Occhio anche ai prezzi dell’argento, saliti di oltre +30% nello stesso arco temporale. Una nota di Mps Capital Services segnala che ieri un rally di tutto rispetto è stato messo a segno anche dal metallo prezioso, che è balzato di oltre il 6%, “con le quotazioni che sembrano avviate in tempi più rapidi delle attese verso i 30$”.

C’è chi scommette che l’argento sia destinato alla fine a fare meglio anche dell’oro, ma per tutt’altri motivi. E’ il caso di Michael Hsueh, strategist del settore delle commodities e del forex presso Deutsche Bank, che ha detto, intervistato dalla Cnbc, di essere più bullish sull’argento che sull’oro. Questo perchè l’argento è un metallo che può essere ampiamente utilizzato come materia prima in diversi settori industriali.

Ciò significa che questo asset è anche molto correlato all’andamento dell’economia: e visto che gli analisti credono nella ripresa dell’economia globale dalla crisi drammatica scatenata dal coronavirus COVID-19, l’outlook è di una ripresa, anche, dei consumi industriali e dunque dell’utilizzo dell’argento.

“L’argento – ha spiegato Hsueh – contiene una componente industriale decisamente più elevata (rispetto a quella dell’oro), che lo rende atto a soddisfare le richieste dell’industria. In un contesto in cui l’economia globale è in una fase di ripresa, c’è dunque un’altra ragione per acquistare l’argento”.