Notizie Valute e materie prime Oro ai minimi da due mesi: gli operatori preferiscono far cassa

Oro ai minimi da due mesi: gli operatori preferiscono far cassa

26 Settembre 2011 10:32

Il leitmotiv non cambia. Anche la nuova settimana si apre all’insegna delle vendite sulle materie prime. In particolare evidenza l’oro, che ha visto le quotazioni del future dicembre 2011 quotato al Comex scendere ai minimi da due mesi a 1.535 dollari l’oncia, un calo di oltre 7 punti percentuali rispetto alla chiusura di venerdì scorso.


La discesa del metallo giallo sta cogliendo di sorpresa gli operatori. L’aumento dei timori di recessione  e l’incertezza generalizzata avrebbero dovuto far registrare una corsa verso il bene rifugio per eccellenza. E invece, paradossalmente, l’oro ha iniziato una parabola discendente che ha fatto perdere alle quotazioni quasi 400 dollari rispetto al massimo storico segnato 20 giorni fa.


Il crollo prima di tutto è attribuibile dalle prese di beneficio: a febbraio un’oncia d’ora era scambiata a 1.400 dollari, che sono diventati 1.500 a metà aprile e 1.600 a metà luglio. Ad agosto è stata toccata quota 1.800 e lo scorso 6 settembre l’oro ha aggiornato il record storico salendo fino a 1.920 dollari l’oncia.


Ma secondo gli operatori le cause dell’attuale contrazione dei prezzi vanno ricercate anche nella chiusura delle posizioni in oro per tamponare le perdite registrate dalle altre asset class. Il calo del metallo giallo, ed il conseguente rafforzamento del greenback (+5% dal 6 settembre), nasce quindi dalla necessità di far cassa, di incrementare la propria liquidità.


Gli analisti restano comunque decisamente ottimisti sull’andamento delle quotazioni e consigliano di sfruttare i prezzi attuali per scommettere sul metallo. Pochi giorni fa Neil Meader, direttore della ricerca della società di consulenza GFMS, ha dichiarato che le pressioni inflazionistiche in Asia e la crisi del debito in occidente torneranno a far salire la domanda di oro per investimento, spingendo le quotazioni in quota 2 mila dollari l’oncia entro la fine dell’anno. In linea con queste stime il pronostico di Ubs mentre per Bank of America Merrill Lynch la fatidica soglia sarà superata nei prossimi 12 mesi. Recentemente BNP Paribas ha alzato la stima sul prezzo medio 2012 a 2.080 dollari l’oncia, dai 1.600 dollari precedenti.


Ma come detto le vendite non hanno preso di mira solo il metallo giallo. L’argento, che oltre ad essere un metallo prezioso è utilizzato anche nel comparto industriale (industria elettronica e produzione di celle fotovoltaiche), nell’ultimo mese ha perso quasi il 30% scivolando ai minimi da febbraio. E decisamente penalizzato anche il rame, il più ciclico dei metalli, le cui quotazioni questa mattina a Londra sono scese sotto quota 6.900 dollari la tonnellata, a livelli che non si vedevano da più di un anno.