Notizie Notizie Italia Orcel (Unicredit) al FT: “L’Europa si svegli”. Commerz e Bpm test su integrazione Ue

Orcel (Unicredit) al FT: “L’Europa si svegli”. Commerz e Bpm test su integrazione Ue

20 Dicembre 2024 10:09

Andrea Orcel lancia un appello per una maggiore integrazione dell’Unione Europea, in particolare nel settore bancario. L’obiettivo è stimolare la crescita economica e la competitività dell’Europa a livello globale. Il ceo di Unicredit, in un lungo articolo sul Financial Times, ha sottolineato come l’Europa stia perdendo terreno rispetto a Stati Uniti e Cina, invitando a un’azione decisa per invertire questa tendenza. Non mancano i passaggi chiave sulle operazioni di M&A che Unicredit sta portando avanti, ossia l’investimento in Commerzbank e l’Ops per l’acquisizione di Banco Bpm.

Preservare l’Europa o sarà una lenta agonia

Orcel parte dall’Europa e da quella che è una crisi d’identità di non facile risoluzione. Il divario con gli Stati Uniti e Cina in termini di crescita economica e competitività è in preoccupante aumento e il banchiere romano cita Ken Griffin, fondatore di Citadel Securities (“L’Europa sta scomparendo”). “Quando i maggiori uomini di finanza americani fanno valutazioni di questo tipo sull’Europa vuol dire che è ora di svegliarsi e reagire”, argomenta Orcel che invita l’Unione Europea a ritrovare la visione positiva di quando si creò un mercato unico di circa 450 milioni di persone “promuovendo stabilità, democrazia e prosperità economica”.

Oggi manca una direzione comune e questo secondo Orcel è “ancora più preoccupante di fronte alla minaccia di restare ancora più indietro rispetto agli Stati Uniti, anche a causa dei potenziali dazi che imporrà Donald Trump. Senza considerare tutti i problemi geopolitici emersi negli ultimi anni”.

La strada tracciata da Draghi

La ricetta del numero uno di Unicredit, che virtualmente si affianca a quanto proposto dal piano Draghi, è di ritrovare unità in modo da pervenire a una crescita economica migliore.

Orcel non manca infatti di menzionare i report pubblicati quest’anno da Enrico Letta e Mario Draghi. “Senza mettere in comune risorse critiche e senza aumentare la nostra crescita strutturale, l’Ue non potrà continuare a offrire standard di vita migliori. Rischiamo di rimanere troppo indietro rispetto ad altri blocchi come centri di innovazione e creatività. Rischiamo di perdere le libertà e gli ideali che ci sono cari”.

La necessità di un mercato unico bancario e dei capitali

Per superare le sfide attuali e garantire un futuro prospero, Orcel ritiene strettamente necessario che l’Europa intensifichi la sua integrazione, in particolare nel settore bancario. Le banche, secondo l’ex presidente di Ubs, hanno un ruolo cruciale nel sostenere la crescita economica e l’innovazione. Una maggiore integrazione bancaria consentirebbe di creare istituti più forti, più resilienti e in grado di finanziare l’economia reale. “Sembriamo incapaci di metterci d’accordo su cose semplici come una vera unione dei mercati dei capitali o una unione bancaria per sostenere investimenti e crescita”, vista come unica via per superare le molte sfide strutturali che si palesano per l’Ue.

Per farlo serve l’azione dei politici europei, ma l’ad di Unicredit ritiene anche che l’azione di banche e imprese può essere di sostegno. “Abbiamo già i pilastri di una unione bancaria, che potrebbe essere completata rapidamente. Eppure, abbiamo visto ben poca azione”.

Il passaggio sulle due mosse di Unicredit

Qui il numero uno di piazza Gae Aulenti esplicita quanto messo in atto negli ultimi mesi, investendo in Commerzbank (costruita una posizione sul 28% del capitale) e presentando un’offerta per acquisire Banco Bpm. Azioni intraprese “nell’interesse dei nostri stakeholder, mettono comunque sul tavolo una più ampia convergenza dell’UE e il futuro del mercato unico”. Una maggiore integrazione, sostiene l’amministratore delegato di Unicredit, porterebbe a banche più forti, più resilienti e in grado di sostenere la crescita economica e l’innovazione.

“Stiamo assistendo a un rallentamento degli investimenti, la creazione di ricchezza è ostacolata e c’è un divario sempre più ampio tra noi e altri blocchi. I giovani lasceranno il nostro continente in cerca di opportunità altrove. A rischio è la nostra prosperità a lungo termine”, conclude Orcel invocando “il dovere” di potenziare il settore bancario europeo e, con esso, le ambizioni del blocco continentale. Altrimenti, l’avvertimento di Draghi sulla “lenta agonia” per l’Europa è destinato a concretizzarsi.