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Ora il mercato fa trading con gli uragani

2 Marzo 2007 12:59

Per gli amanti degli investimenti alternativi, stanchi dell’energia solare, dei paesi emergenti o delle materie prima, tra pochi giorni si apriranno nuovi orizzonti d’investimento. Il Chicago Mercantile Exchange ha infatti ideato i primi future sugli uragani, un fenomeno parecchio diffuso negli Usa.


Il nuovo prodotto sarà quotato dal prossimo 12 marzo, giusto in tempo per l’inaugurazione della stagione degli uragani che tradizione vuole inizi il primo giugno di ogni anno. Le opzioni future avranno come sottostante alcuni indici (Carvill Hurricane Index ) che calcoleranno l’attività degli uragani, realizzati dal riassicuratore Carvill, suddivisi in base alle diverse regioni degli Usa: come ad esempio il Golfo del Messico e le coste della florida, le coste di nord e sud dell’Atlantico. L’indice fornirà agli investitori l’esatto grado di potenziale distruttivo degli uragani una volta che si scateneranno, con un monitoraggio in tempo reale, seguendone il potenziamento e l’affievolimento dell’intensità.

I future sugli uragani sono stati concepiti per fornire un nuovo strumento soprattutto a chi opera nel settore delle assicurazioni e riassicurazioni, come si legge in un comunicato del Chicago Mercantile Exchange, ma possono essere utili anche a chi gestisce attività a rischio o in particolari zone. I dati sui danni causati dall’attività degli uragani negli Usa sono di tutto rilievo, nel solo 2005 infatti questi fenomeni atmosferici hanno causato danni per 79 miliardi di dollari. Grazie ai future, l’investitore è così in grado di scaricare il rischio sui mercati finanziari, coprendosi da eventuali esborsi di denaro dovuti ai danni da risarcire. Naturalmente, c’è da scommetterci, qualcuno vedrà in questo particolare prodotto d’investimento un nuovo modo di speculare.


Il Chicago Mercantile Exchange è una piazza finanziaria all’avanguardia nella gestione di prodotti finanziari legati al clima. Fin dal 1999 la società ha lanciato sul mercato prodotti legati ai fenomeni atmosferici di diverso tipo, rilevando le temperature e le condizioni climatiche di 35 diverse città degli Usa. Una nicchia che sembra riscontrare un buon seguito sui mercati finanziari, tanto che lo scorso anno questi prodotti hanno sviluppato un giro d’affari teorico di 22 miliardi di dollari.