Notizie Notizie Mondo Occasioni tra Tokyo e Mumbai: GAM fa il punto su Cina, India e Giappone per la seconda metà del 2015

Occasioni tra Tokyo e Mumbai: GAM fa il punto su Cina, India e Giappone per la seconda metà del 2015

18 Agosto 2015 16:08
di Gloria Valdonio
Mercati asiatici sotto pressione. La decisione di Pechino di svalutare lo yuan la scorsa settimana ha scatenato una vera tempesta sui listini asiatici che proprio oggi hanno toccato i minimi da due anni. Shanghai ha segnato il record negativo chiudendo in ribasso del 6,15% sui timori di ulteriori svalutazioni dello yuan, peraltro escluse dalle autorità monetarie di Pechino, di un raffreddamento della domanda cinese e dell’iniezione di liquidità, per un controvalore pari a 17 miliardi di euro, operato dalla Banca centrale cinese allo scopo di compensare la fuga di capitali all’estero.
Se la Tailandia ha seguito le sorti di Shangai, decisamente più morbide sono state le ripercussioni sull’indice Nikkei, che ha perso solo lo 0,32%, portandosi a quota 20.554,47 punti, mentre l’indice indiano Sensex ha chiuso a sorpresa in sostanziale parità.  
Occasioni indiane
Ma quali sono le previsioni per l’area Asia-Pacifico nella seconda parte dell’anno? E quali le Borse che offrono le migliori prospettive? Per gli analisti di Gam la piazza più promettente è senz’altro quella indiana che ospita oltre 6mila società quotate all’interno di numerosi settori, seguita da Tokio, che potrebbe vivere una nuova primavera approfittando della ripresa americana. Quanto a Pechino la view è positiva nel lungo periodo, ma i prossimi mesi sono pieni di incognite.
 “In India – spiega Madhav Bhaktuly, analista di New Horizon – dove ci sono tassi di penetrazione pro capite e per famiglia bassi in molte categorie e settori rappresentati nell’indice Sensex si trovano occasioni straordinarie per acquistare titoli di imprese, in grado di generare valore nel lungo periodo”. Va detto però che tali guadagni di lungo periodo sono disponibili solo per gli investitori disposti a tralasciare del tutto la prospettiva di breve periodo e provvisti di nervi saldi, poiché ci sono davvero molte variabili da prendere in considerazione: “L’investimento sull’indice indiano deve prevedere una serie di incognite, che vanno dalle precipitazioni monsoniche, all’aumento dei tassi d’interesse, senza tralasciare la grande variabile politica”, conferma Bhaktuly.
Il Giappone accelera
Di altro tenore le previsioni degli analisti di GAM Investment Management sul Giappone, mercato maturo e decisamente più solido. “Le aziende nipponiche – racconta a Finanza.com Ernst Glanzmann, Investment Director di GAM – dovrebbero trarre vantaggio dal fatto che l’economia globale riprenderà ad accelerare guidata dagli Stati Uniti e da prezzi delle materie prime costantemente favorevoli”. Inoltre, la combinazione tra un miglioramento dei dati macroeconomici interni e un incremento dei consumi – sostenuto da livelli record del turismo in entrata, da salari più elevati e da maggiori spese per investimenti – potrebbe spingere gli utili societari verso nuovi massimi storici. “In tale scenario, il mercato azionario giapponese rimane uno dei nostri investimenti preferiti”, dice Glanzmann.
Cina all’orizzonte
Quanto al mercato azionario cinese, reduce da un pesante scivolone, gli analisti non azzardano previsioni di breve periodo, ma preferiscono allungare l’orizzonte. “La storia di lungo periodo della Cina si basa sulle riforme – spiega Michael Lai, Investment Director di GAM – E gli interventi del Governo, nonostante scelte politiche di breve termine sbagliate, come quelle che hanno provocato il sell-off di luglio sui mercati, testimoniano il desiderio cinese di implementare le riforme finanziarie e strutturali per dare una spinta alla crescita di lungo periodo”. “Tali riforme si stano realizzando a un ritmo molto più sostenuto rispetto alle previsioni di molti. E questo è un dato molto positivo nel lungo periodo”, conclude Lai.