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Obbligazioni sostenibili: come investire nel 2023

10 Gennaio 2023 15:19

Investire in obbligazioni sostenibili? Tra gli investitori la transizione energetica è ancora un tema all’ordine del giorno e l’attuale contesto può rappresentare un’opportunità per accelerare il raggiungimento del Net Zero, investendo proprio in obbligazioni sostenibili. Ma la selettività è fondamentale,  sostengono  Céline Deroux, Senior Fixed Income Strategist, Obbligazioni globali e Lucia Meloni, Lead ESG Analyst, ESG Investments & Research di Candriam.

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Il 2022 e il 2023 per le obbligazioni sostenibili

Secondo le esperte, “il 2022 è stato un anno difficile per le obbligazioni sostenibili, con 700 miliardi di dollari di offerta sul mercato primario dall’inizio dell’anno, rispetto ai 950 miliardi di dollari del 2021. Siamo lontani dalle nostre aspettative di 1.000 miliardi di dollari l’anno!”, aggiungono.

Tuttavia, se complessivamente le emissioni sono state molto inferiori rispetto allo scorso anno, la quota di emissioni sostenibili è aumentata rispetto alle obbligazioni tradizionali. Per i titoli investment grade non finanziari, le obbligazioni con etichetta sostenibile rappresentano il 30% del totale delle emissioni annuali, rispetto al 19% del 2021 e all’8% del 2020. Anche le società high yield hanno aumentato la quota di obbligazioni sostenibili al 9% rispetto alle obbligazioni tradizionali, contro il 4% dello scorso anno. Questo dato riflette una maggiore volontà di affrontare tematiche sostenibili e il portafoglio ordini rivela che la domanda è ancora intatta“, dicono le due strategist di Candriam.

Come sarà il 2023?

Si dovrebbe assistere a una ripresa dell’offerta di obbligazioni sostenibili, con 900 miliardi di dollari di emissioni previste, suddivise tra i quattro tipi di strumenti seguenti: green bonds, sustainability e sustainability-linked bonds, e social bonds. Le emissioni green dovrebbero continuare a prevalere (60%) grazie al finanziamento di numerosi progetti ecologici in Europa ma anche negli Stati Uniti nell’ambito dell’Inflation Reduction Act”, dicono ancora da Candriam.

In aumento anche le obbligazioni legate alla sostenibilità (12%) “in quanto consentono agli emittenti di mettere in evidenza i loro impegni nei confronti della sostenibilità e le loro strategie di decarbonizzazione, il che potrebbe suscitare un crescente interesse negli emittenti high yield”.

I social bond (14%) invece dovrebbero rimanere limitati al settore bancario o a quello delle agenzie, dato che è più difficile finanziare progetti sociali tramite investimenti in conto capitale. Ma in caso di recessione economica grave o prolungata, potrebbero registrare una ripresa”.

Infine, le obbligazioni di sostenibilità (14%) dovrebbero rimanere uno strumento preferito da alcuni organismi sovranazionali o banche, ma la loro quota di mercato dovrebbe ridursi nel medio termine a causa della mancanza di chiarezza sul loro reale impatto e del numero di progetti ecologici o sociali da finanziare”.

In sostanza, si legge nella nota delle due strategist di Candriam, “la ripresa delle emissioni dovrebbe essere trainata dalle società non finanziarie, dai governi e dai gruppi sovranazionali, mentre le banche dovrebbero mantenere volumi stabili. L’Unione europea dovrebbe continuare ad essere attiva in questo senso anche il prossimo anno”.

Poiché prevediamo che il contesto economico rimarrà difficile e che la dispersione tra ritardatari e vincitori aumenterà, riteniamo che l’analisi del rischio emittente rimarrà fondamentale e quindi privilegiamo un’attenta selezione degli emittenti”, concludono.