Notizie Notizie Italia Obbligazioni: rendimenti su livelli privi di senso, si danza sul Titanic

Obbligazioni: rendimenti su livelli privi di senso, si danza sul Titanic

6 Maggio 2016 09:43
I rendimenti del mercato obbligazionario, in particolare quelli dei titoli di Stato e delle emissioni investment grade, sono a livelli del tutto privi di senso, basti pensare che il bond trentennale tedesco rende l’1% e il ventennale italiano il 2,30%. È questa la view di Marzotto Sim secondo cui la criticità della situazione è “esasperata dal fatto che, in termini di valore e rapporto rischio/rendimento, i livelli attuali hanno solo senso in quanto tutto il mercato si fida della Bce. Se questa fiducia dovesse attenuarsi, ci sarebbero ben pochi compratori a contrastare l’ondata di vendite”. 
Un paragone calzante per gli investitori nel settore obbligazionario è quello “dei danzanti sul Titanic, con la consapevolezza che, se un iceberg dovesse colpire, non ci sarebbero abbastanza scialuppe di salvataggio“. Gli esperti di Marzotto Sim prendono in esame il mercato italiano dei titoli di Stato, che è composto da circa 2.000 miliardi di titoli. Di questi 300 miliardi sono nei forzieri della Bce, ne restano quindi 1.700 in mano agli operatori di mercato. Ogni mese altri 20-30 miliardi vengono ritirati dalla Bce nel piano di quantitative easing.
“Da questi numeri si capisce che, se nessuno vende, la Bce prosciuga il mercato sempre di più, al ritmo di almeno 15-20 miliardi di euro al mese, impedendo quindi movimenti al rialzo dei tassi – spiega Marzotto Sim -. Se per un qualsiasi motivo dovesse innescarsi una fase di risk off, potrebbero riversarsi sul mercato in poche settimane centinaia di miliardi di euro di titoli, contro i quali i 20-30 miliardi della Bce sarebbero ben poca cosa”. 
Nel breve-medio termine, gli analisti prevedono per i titoli di Stato un andamento laterale all’interno di una fascia di oscillazione piuttosto contenuta. Per il Btp decennale un massimo di rendimento intorno all’1,50% ed un minimo in area 1 per cento. “Nel lungo termine, però, qualora dovesse tornare l’attenzione verso i rischi, rispetto alla ricerca di rendimento ad ogni costo permangono i rischi di un forte e repentino movimento al rialzo dei tassi“, concludono gli esperti di Marzotto Sim.