Mps taglierà altri 2500 dipendenti entro 2018 con chiusura 350 filiali
Nuovi tagli in arrivo per Banca Monte dei Paschi di Siena. L’istituto senese si appresta a implementare nuove misure volte ad andare incontro alle richieste della Bce. L’amministratore delegato Fabrizio Viola ha annunciato nel corso della conference call di ieri sera che saranno tagliati altri 2.500 dipendenti dopo i 5.500 tagli già effettuati. I nuovi tagli saranno portati a termine entro il 2018. “Abbiamo un impegno con l’Unione Europea, per arrivare a tagliare 8mila risorse: 5.500 sono già state tagliate, altre 2.500 lo saranno entro il 2018″, ha detto Viola.
In programma anche la chiusura di 350 filiali per ridurre i costi operativi. In generale l’ad Viola ha sottolineato come quest’anno la riduzione dei costi non sarà così forte come nel 2014 e 2015.
Mandato a Mediobanca per recupero crediti
Mps ha dato mandato a Mediobanca di mettere in piedi una piattaforma per la gestione dei suoi non performing loans (Npl). L’intento, ha precisato Viola, è gestire la piattaforma in parallelo rispetto ai piani di cessione degli Npl, facendo ricorso sia a Gacs sia al fondo Atlante.
Mps ha dato mandato a Mediobanca di mettere in piedi una piattaforma per la gestione dei suoi non performing loans (Npl). L’intento, ha precisato Viola, è gestire la piattaforma in parallelo rispetto ai piani di cessione degli Npl, facendo ricorso sia a Gacs sia al fondo Atlante.
Utile trimestrale oltre le attese
Nel primo trimestre 2016 l’istituto senese ha realizzato un utile consolidato di 93 milioni di euro, in calo rispetto ai circa 144 milioni dei primi tre mesi del 2015 (di cui circa 71 milioni relativi agli effetti del restatement dell’operazione “Alexandria”). Il dato 2016 è decisamente migliore delle attese del mercato, comprese nel range -8/+16 milioni di euro. Le rettifiche su crediti si attestano a 346 milioni, in calo del 40% rispetto al quarto trimestre 2015 e segnano il valore più basso degli ultimi 4 anni. I crediti deteriorati lordi, pari a 47 miliardi di euro, segnano un aumento di 377 milioni di euro (414 milioni nel Q42015) sui livelli più bassi registrati negli ultimi due anni (escludendo gli impatti delle cessioni di crediti deteriorati). Lo stock di crediti deteriorati netti risulta in flessione rispetto a dicembre 2015.
Nel primo trimestre 2016 l’istituto senese ha realizzato un utile consolidato di 93 milioni di euro, in calo rispetto ai circa 144 milioni dei primi tre mesi del 2015 (di cui circa 71 milioni relativi agli effetti del restatement dell’operazione “Alexandria”). Il dato 2016 è decisamente migliore delle attese del mercato, comprese nel range -8/+16 milioni di euro. Le rettifiche su crediti si attestano a 346 milioni, in calo del 40% rispetto al quarto trimestre 2015 e segnano il valore più basso degli ultimi 4 anni. I crediti deteriorati lordi, pari a 47 miliardi di euro, segnano un aumento di 377 milioni di euro (414 milioni nel Q42015) sui livelli più bassi registrati negli ultimi due anni (escludendo gli impatti delle cessioni di crediti deteriorati). Lo stock di crediti deteriorati netti risulta in flessione rispetto a dicembre 2015.
Il Common Equity Tier 1 transitional si attesta all’11,7%, contro il 12% di fine 2015.
Il titolo MPS viaggia in deciso rialzo anche oggi (+3,7% a 0,6565 euro) dopo il +4% di ieri quando era stato sospinto dalle attese per l’annuncio del mandato a Mediobanca per la creazione di una piattaforma per la gestione dei suoi crediti deteriorati.