Obbligazionario: La mappa dei rendimenti (e delle occasioni) dalla Svezia al Brasile
Bond made in England
Il faro di GAM è puntato anche sul Regno Unito che, “sta diventando un orizzonte interessante”. “Dalla Brexit – spiega Owens – abbiamo assistito a una massiccia svalutazione della sterlina, a un aumento del QE e a un taglio dei tassi di interesse, con la possibilità di una politica fiscale ancora più espansiva in occasione della riunione di settembre”. “Crediamo – aggiunge lo strategist – che i catalizzatori della crescita nel Regno Unito stiano cominciando a migliorare, con rendimenti che sono contestualmente crollati rispetto ad altri mercati. Da un lato, rispetto al QE, il bilancio della Banca centrale d’Inghilterra rappresenta circa il 22% del Pil, un valore inferiore rispetto all’Eurozona, dove rappresenta il 34%, e significativamente inferiore al Giappone, dove rappresenta l’85%“.
Bond carioca
Quanto all’America latina, GAM continua a mantenere una posizione lunga sui tassi brasiliani. “La storia di investimento si sta sviluppando in larga parte come speravamo – dice Owens – L’inflazione è in calo, la crescita mostra modesti segni di miglioramento e la valuta sta tendendo bene. Ci aspettiamo che la Banca centrale taglierà i tassi più di quanto il mercato abbia prezzato, portandoli possibilmente di nuovo in area 10% dall’attuale 14,25 per cento“.