Notizie Dati Macroeconomici Nuovo record dell’inflazione nell’Eurozona spingerà la BCE a rimanere aggressiva nell’alzare i tassi

Nuovo record dell’inflazione nell’Eurozona spingerà la BCE a rimanere aggressiva nell’alzare i tassi

29 Luglio 2022 15:13

L’inflazione nell’Eurozona ha toccato nuovi massimi storici a luglio. Stando alla lettura flash diffusa oggi dall’Eurostat, i prezzi al consumo a luglio sono aumentati dell’8,9% su base annua, in accelerazione dal +8,6% del mese scorso e trainati ancora una volta dall’impennata dell’energia e le spese alimentari. Il numero ha superato di poco le attese degli economisti  che stimavano un aumento dell’inflazione dell’8,7%. Tutto ciò nel mese in cui è arrivato il primo rialzo dei tassi di interesse della BCE da 11 anni per combattere le prolungate pressioni inflazionistiche. Dopo il rallentamento di giugno, la componente core, esclusi i prezzi dell’energia e beni alimentari, ha toccato il record del 4% a luglio.

L’intensificarsi delle pressioni sui prezzi ha spinto la BCE a sorprendere i mercati alzando i tassi di mezzo punto percentuale questo mese. Il presidente dell’istituto di Francoforte, Christine Lagarde, ha sottolineato che è importante affrontare qualsiasi segno di aspettativa di inflazione radicata.

Nonostante il picco sui prezzi le aziende europee stanno fiorendo, mostrandosi resilienti ai fattori esogeni. La casa automobilistica di lusso Mercedes-Benz e la compagnia di navigazione Hapag-Lloyd, insieme alle case di lusso francese Hermes e L’Oreal hanno registrato profitti superiori alle attese del mercato. Detto ciò, settimana scorsa, a causa del prezzo del gas troppo elevato, il governo tedesco ha dovuto lanciare il salvataggio al gigante di Dusseldorf, Uniper.

La BCE proseguirà con i rialzi dei tassi, ecco perché

Parlando in un’intervista dopo la riunione di luglio della BCE, Il membro del Consiglio direttivo Martins Kazaks ha indicato “abbastanza significativo” aumento dei tassi dell’istituto di Francoforte nel successivo meeting di Settembre. La sua posizione é stata rafforzata dal secondo consecutivo rialzo di 75 punti base da parte della Federal Reserve.

Mentre il numero uno di Banca d’Italia, Ignazio Visco sostiene che è troppo presto per decidere la dimensione esatta del prossimo rialzo dei tassi della BCE. I recenti cambiamenti del contesto macro-economico rafforzano tale visione, da una parte c’è la minaccia di un taglio dei flussi di gas russo che a sua volta é il principale motivo per i timori di recessione

“Con l’inflazione che non mostra segni di rallentamento nel breve termine e le prospettive economiche che non stanno ancora deragliando, scrive Nicola Nobile, Capo Economista di Oxford Economics, prevediamo un altro aumento di 50 pb a settembre dalla BCE”.