Notizie Notizie Mondo Nuove tensioni su crisi debito, le Borse frenano in avvio: raffica di conti da Barclays & Co.

Nuove tensioni su crisi debito, le Borse frenano in avvio: raffica di conti da Barclays & Co.

9 Novembre 2010 08:14


Riaffiorano i timori per la crisi del debito in Europa e sulle Borse torna a far da padrona la prudenza. I principali listini europei aprono contrastati. Londra segna +0,09% a 5.854 punti, Francoforte -0,11% a 6.742, Parigi -0,16% a 3.907 e Amsterdam -0,07% a 346,52.Il Ftse Mib segna un progresso dello 0,1% e il Ftse All Share dello 0,07% Il mercato sta iniziando a scontare i timori per la situazione economica di Irlanda, Spagna e Portagallo, oltre a prendere coscienza e valutare l’impatto reale del piano da 600 miliardi di dollari annunciato dalla Fed a sostegno della Fed.


“I clienti stanno realizzando i guadagni dopo la solida scorsa settimana. Il mercato appare in ipercomprato”, osserva Giles Watts, responsabile azionario di CMC markets. Anche l’euro che estende le perdite su rinnovati timori per l’alto debito sovrano della zona euro, favorisce una tregua per il dollaro e contribuisce ai realizzi sull’azionario. Ma non solo. E’ anche l’attesa per l’incontro del G20 ad incoraggiare a un atteggiamento improntato alla cautela. Nell’attesa gli investitori si preparano a un’ondata di risultati trimestrali da parte del mondo corporate del Vecchio Continente. 


Il focus resta sul comparto bancario. Dopo la deludente prova di Commerzbank oggi sale in cattedra Barclays. Il gruppo bancario inglese ha segnato nei primi 9 mesi dell’anno un utile netto di 2,48 miliardi di sterline (2,87 miliardi di euro). Si tratta di un risultato che è sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo del 2009, nonostante gli accantonamenti per crediti a rischio siano diminuiti del 31% a 4,3 miliardi.


Barclays è risultata come uno dei vincitori nella crisi finanziaria dopo la decisa sterzata del salvataggio dei contribuenti, ma c’è una sempre maggiore preoccupazione per il rallentamento di BarCap. Ad ogni modo oggi in Italia si guarda a Intesa SanPaolo. “Ci aspettiamo ricavi a 4,128 milioni di euro, costi in calo del -2% su base annua, un utile operativo in flessione del 14%, provisions a 760 milioni e un utile netto a 520 milioni in linea con il consensus”, anticipano gli analisti di Intermonte. Archiviato il confronto al vertice, Unicredit si prepara ad approvare i conti del terzo trimestre.


Domani nel primo pomeriggio si riunirà il cda poi mercoledì, prima della conference call (in programma dalle 9) dell’amministratore delegato Federico Ghizzoni, verrà diffusa la trimestrale. Il consensus di 22 analisti, pubblicato sul sito del gruppo, indica un utile di 391 milioni, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso. Mentre, per l’intero 2010, le previsioni stimano un risultato netto di 1.531 milioni.


A Milano occhi puntati su Fondiaria Sai dove continua la giostra della speculazione: diversi quotidiani hanno scritto che UniCredit si è detta non disponibile a partecipare al consorzio dell’aumento di capitale di Premafin. Di conseguenza, l’operazione quasi certamente non verrà varata dal Cda di venerdì prossimo. In calo Milano Assicurazione: secondo voci di stampa in casa Ligresti si sta valutando una ripatrimonializzazione della compagnia.


La trimestrale di Vodafone non sostiene Telecom Italia, al palo dopo che Dz Bank ne ha tagliato il rating a “hold” da “buy”. Focus infine su Fiat fresca dei risultati della controllata americana Chrysler che ieri ha annunciato di ritenere  che le previsioni sul 2010 potrebbero subire un’altra revisione al rialzo, dopo quella varata ieri. Nel mese di ottobre, le vendite di veicoli commerciali in Italia sono scese del 6,12% su anno. Il gruppo Fiat ha portato la sua quota di mercato di ottobre al 51,2% (dal 48,9%).